FIRMATO L'ACCORDO ALL'ARAN CHE SVENDE IL CCNL E TRADISCE I PRECARI -

Nazionale -

Aggiornamento e approfondimento dell'analisi della pre -Intesa del 19 luglio 2011 tra Governo, CISL,UIL, SNALS e GILDA.

In allegato il testo e la tabella stipendiale del contratto 2006-2009 non più in vigore per i nuovi assunti.

Nell'accordo non si stabilisce quante e come saranno distribuite le assunzioni,  argomento di discussione utile ai lavoratori, ma intanto si procede a demolire le basi del CCNL, visto ormai come unico ostacolo al desiderio di governo e padronato di gestire il personale della scuola a proprio completo piacimento, retribuzione compresa.

Per la prima volta nella Scuola si è stipulato un contratto per i neo assunti che prevede la cancellazione di una fascia stipendiale. In questo modo i nuovi assunti, con anzianità da 3 a 8 anni dovranno rinunciare ad uno scatto d'anzianità e avranno paghe più basse dei loro colleghi che svolgono lo stesso lavoro.

Un docente con tre anni di servizio, andrà a perdere in media 2.600 Euro lordi nella scuola primaria e 5.904 nella secondaria; un collaboratore scolastico 1.450 Euro con un taglio secco dal 2 al 6% su uno stipendio che va dai 15 mila ai 20 mila lordi l'anno!

ECCO IL SALARIO D'INGRESSO!

Al rinnovo contrattuale (bloccato almeno fino al 2014, ma con la seria prospettiva di rimanere tale fino al 2018), se non avrà raggiunto gli 8 anni di anzianità, il neo assunto riceverà un ulteriore taglio anche sugli aumenti percentuali e sulla pensione.

I firmatari dell'accordo lo definiscono “sacrificio sopportabile”.

Per l'USB invece si tratta di una mutilazione pesante e definitiva dal punto di vista economico e normativo.

Bisogna infatti considerare che dagli accordi del 1993 ad oggi tutti i rinnovi contrattuali hanno comportato adeguamenti stipendiali inferiori all'aumento del costo della vita.

Ogni volta ci veniva detto che erano sacrifici sopportabili (1,5-3%), che era meglio di niente e che la prossima volta.... Così, oggi ci ritroviamo ad aver perso in media il 20% del potere d'acquisto dei nostri stipendi.

Occorre poi considerare il divieto per 5 anni di trasferimento, combinato “all'altissima probabilità che le assunzioni penalizzeranno il Sud ”. Alcuni dati parlano di circa 30.000 precari che nell'ultimo aggiornamento si sono trasferiti nelle graduatorie al nord nella speranza di lavorare. Si tratta di una vera e propria “deportazione” di giovani altamente formati dalle regioni del Sud, con tutto ciò che ne consegue in termini di minori opportunità per questi territori, abbandonati e penalizzati da troppi anni.

Un'ulteriore considerazione va fatta ancora sul tema dei ricorsi.

Il 18 luglio (il giorno prima di firmare l'accordo), sul sito della Gilda è stata pubblicata la notizia di una sentenza del tribunale di Padova del 14 luglio che riconosce tutta l'anzianità e gli scatti ai fini della ricostruzione di carriera dei neo immessi in ruolo, e non solo i primi 4 e gli altri solo per i 2/3.

Per non parlare dei ricorsi sulla Sentenza Europea che riconosce anche ai precari gli scatti d'anzianità, come scrivevamo nel precedente approfondimento, queste organizzazioni sindacali stanno chiedendo ai precari soldi e tessera per ottenere qualcosa che loro per primi stanno negando.

 

SULL'INVARIANZA FINANZIARIA

Non si sa a quanto ammonti complessivamente il “risparmio” ottenuto, forse arriverà a 100-200 milioni? Quanto impiegheranno le Borse a portarseli via?

Si parla della "invarianza finanziaria" dell'operazione "assunzioni", ma da quando un lavoratore a fine carriera può costare meno di uno con meno 8 anni di servizio alle spalle? E' chiaro che "il risparmio" che il Governo pretende è al netto dei lavoratori che vanno in pensione.

Nei prossimi anni le previsioni parlano di 102 mila pensionati nella scuola, se volessimo approfondire sappiamo già che nella scuola sono stati persi 112 mila posti a tempo indeterminato dal 2005: si tratta proprio del mancato turn-over.

I CONTI NON TORNANO: QUESTA NON E' "INVARIANZA" SI TRATTA DI FURTO AI DANNI DEI LAVORATORI mentre nella Finanziaria si regalano 176 milioni a fondo perduto ai giovani imprenditori!

L'ultima beffa: la ministra che afferma che il 50% dei futuri assunti nella scuola deve essere formato da "giovani".

Ricordiamo alla Gelmini che non è una scelta dei lavoratori se i governi degli ultimi 10 anni hanno voluto sfruttare fino all'osso il ricorso al precariato, bloccando le assunzioni. E' per questo che  ci sono precari che insegnavano già quando la ministra andava ancora a scuola.

Ci piacerebbe entrare di ruolo in età più giovanile, ma ciò non può accadere finchè ci propinano farse come il recente provvedimento di assunzioni. Ma non sarà che  la ministra ci vuole giovani per poter più facilmente toglierci gli scatti d'anzianità?

E non dimentichiamo l'annuncio dei 220 mila precari "sistemati" in 6-7 anni.

Ma il risultato più pericoloso per tutta la categoria è un altro.

Prima di tutto il forte ridimensionamento del CCNL che smette di essere un “argine normativo” certo alle pretese della controparte di fare e disfare a proprio piacimento.

Chi ha firmato questo accordo ha ceduto su tutto senza remore e vergogne. D'ora in avanti ci saranno ricatti continui e ci verranno imposti “sacrifici” che prima sarebbero stati considerati improponibili per il semplice fatto di violare il CCNL.

In secondo luogo viene confermato il ruolo dei sindacati che hanno firmato l'accordo i quali, dietro il paravento di trovare soluzioni al dramma del precariato, interpretano il proprio ruolo di “notai” delle scelte del padrone, senza neanche contestare i forti tagli alla scuola.

Nella scuola la democrazia è diventata una parola vuota da molto tempo con la concertazione che ha negato ai lavoratori il diritto/dovere ad incidere nella vita della scuola e la loro, a partire dal diritto di assemblea riservato ai sindacati firmatari di contratto e non ai lavoratori, o al diritto di voto ed eleggibilità per i precari, o alla stipula dei contratti senza nessun confronto preventivo con i lavoratori.

Ora siamo alla fase successiva: i sindacati sono passati al collaborazionismo con il Governo e il padronato. Questo Accordo ne è la prova, in completa continuità con l'Accordo del 28 giugno con la Confindustria.

D'altra parte solo con quell'accordo in tasca hanno potuto confidare nella pace sociale necessaria per l'approvazione l'ultima manovra finanziaria di lacrime e sangue.

La FLC ha espresso critiche alla pre-intesa sulle assunzioni e si è riservata di decidere dopo le riunioni degli organi interni.

Non possiamo che accogliere con favore l'eventuale rifiuto della firma (sebbene una decisione in tal senso non bloccherà l'accordo) che rappresenterebbe una prima inversione di tendenza rispetto alla linea  della sua Confederazione.

In caso di mancata firma, non possiamo però non rilevare due contraddizioni importanti che affliggono l'FLC: la prima è che a livello confederale la Camusso sta firmando tutti gli accordi-ricatto imposti dalla controparte e da CISL e UIL e ciò condizionerà fortemente le scelte della FLC; la seconda è che dopo anni nei quali ai grandi proclami non sono corrisposte mobilitazioni determinate in difesa dei lavoratori, sempre nel limbo determinato dal sostegno alla politica del centro-sinistra anche sulla scuola (dall'autonomia scolastica all'ingresso delle Fondazioni), infine, la FLC e la CGIL tutta non sono più attrezzate per condurre una qualsiasi lotta o semplice opposizione.

Diventa quindi fondamentale rafforzare il sindacato realmente conflittuale: unico strumento possibile per rilanciare la difesa e le conquiste dei lavoratori.

I fatti di questi giorni non ci scoraggiano, ma al contrario rafforzano la convinzione che sia necessario rafforzare il sindacalismo conflittuale e INDIPENDENTE per riportare i lavoratori a vincere.

a cura di USB SCUOLA Via dell'Aeroporto 129, 00175 Roma scuola@usb.it sito www.scuola.usb.it