USB Pubblico Impiego per la prima volta sarà presente con le proprie liste alle elezioni RSU della SCUOLA

Nazionale -

La costruzione del vero sindacato anche nella Scuola si rafforza

con la fusione in USB della FIS-CAB e dell'Orsa Scuola Territoriale.

 

-in allegato tutto il materiale utile per presentare le liste-

 

 

 

 

 

 

La democrazia si mangia” diceva un operaio.

 

 

 

 

Noi lavoratori della scuola questo lo sappiamo. Erano gli anni '90 quando con la concertazione, grazie ad un Patto Sociale tra Governo, Confindustria e CGIL,CISL e UIL abbiamo visto la riduzione sistematica dei nostri diritti sindacali. I nostri stipendi hanno perso potere d'acquisto, la nostra professionalità è stata calpestata dalla precarietà, non solo quella dei colleghi più giovani che non riescono ad avere un contratto stabile, ma di tutti i lavoratori della scuola trattati come pacchi vuoti da spostare ed eventualmente licenziare, pur di raggiungere i tagli di spesa; una categoria alla quale stanno portando via il lavoro più bello del mondo: la formazione delle nuove generazioni.

Ora, il Governo e il padronato hanno l'esigenza di riparare alla loro crisi generale e strutturale ancora una volta sulle spalle dei lavoratori e delle loro famiglie, la differenza è che questa volta forse non basterà.

Lo Stato Sociale e i lavoratori del pubblico impiego sono l'ultima cassaforte da scassinare

per i Governi europei delle banche, dobbiamo fermarli.

 

 

Una domanda: “dove sono finiti gli 8 miliardi tagliati alla scuola solo negli ultimi tre anni?”

CGIL,CSIL, UIL e UGL non possono più contrattare su nulla devono dire sempre e solo “SI”, per questo reclamano un altro Patto Sociale e, per qualche altro favore, sono pronti a collaborare. L'accordo del 28 giugno scorso è stato il primo passo mentre nella Scuola questa politica ha già provocato: la deroga al contratto nazionale per la quale i nuovi assunti hanno una paga inferiore ai loro colleghi; l'abbassamento di fatto, a 15 anni dell'obbligo scolastico con l'apprendistato in aziende private equiparato alla frequenza scolastica, oppure il silenzio assordante sull'aumento a 65 anni dell'età pensionabile alle donne.

Il modello Marchionne, stile Brunetta, del ricatto e del controllo sociale esercitato attraverso la “meritocrazia”, il sistema proprio del processo di privatizzazione, va ricacciato per ridare alla Scuola la sua anima, il suo carattere umano, la sua ragione di esistenza.

 

Lo possiamo fare se ripartiamo dai nostri luoghi di lavoro, dalle nostre scuole.

 

 

Le RSU sono rimaste l'ultimo strumento all'interno delle scuole per esercitare i residui spazi democratici come il diritto di assemblea o la firma di un contratto integrativo.

Con queste elezioni, nonostante siano regolate con norme peggiori del “porcellum” delle elezioni politiche, possiamo togliere la rappresentatività ai complici, smetterla con la lagna e ricostruire la nostra forza con qualche strumento in più.

Per questo USB si rivolge a chi, sincera/o democratica/o, iscritta/o o no al sindacato, docente o del personale ATA, non voglia chinare la testa, per chiedere di presentare e sostenere le nostre liste per togliere il monopolio ai sindacati complici.

L'USB anche nella scuola ha già mostrato nei fatti la volontà di realizzare il programma che è nel proprio nome: UNIONE SINDACALE di BASE. Il primo importante riscontro è il processo di fusione avviato nell'USB con la FIS-CAB e l'Orsa Scuola Territoriale, sindacati di base, conflittuali con esperienze e provenienze diverse che hanno individuato nella priorità di costruire un'alternativa seria, la spinta e la sfida a superare se stessi.

Lo abbiamo fatto quando si è trattato di sostenere le giuste battaglie di altri sindacati di base e, soprattutto, nell'appellarci a tutti per costruirne insieme, come per lo

 

 

 

SCIOPERO GENERALE DEL 27 GENNAIO 2012.

 

 

 

Lo faremo ancora all'interno delle RSU, con tutte le organizzazioni e i delegati che vorranno contrapporsi al collaborazionismo e servilismo.

 

 

 

PRESENTARE LA LISTA USB E VOTARLA FARÀ LA DIFFERENZA.

 

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