Quando la CGIL e la CISL anticipano le "riforme" della scuola. Trentino "superpronto"! Sempre, se si parla di tagli

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Giorni di comunicati stampa sulla Scuola e anche il Presidente della Provincia di Trento (PAT), Ugo Rossi ha fatto il suo.

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www.ansa.it/sito/notizie/politica/2014/09/02/scuola-ugo-rossi-trentino-prontogia-partito_54ccc1e2-e84b-4427-aa51-d28174889f4f.html

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Con il solito stile propagandistico, facendo riferimento al "Patto educativo" di Renzi, afferma che il Trentino è "superpronto", anzi, “è già partito”.

Il dott. Rossi si esprime con frasi ossimoriche che manifestano il netto contrasto tra l'intenzione, a parole, di investire sulla scuola, e la "serie di atti concreti" che la PAT ha "iniziato a compiere" e che risultano invece mirati a ridurre la spesa nella scuola pubblica.

Come si può infatti affermare che "la stabilizzazione dei precari" avviata a Trento "significa offrire più posti di lavoro ma anche più ore di insegnamento e meno per le attività collaterali"? Come possono aumentare i posti di lavoro se si aumentano le ore di insegnamento a scapito di "attività collaterali" svolte dai docenti?

È evidentemente un controsenso!

Ne sanno qualcosa i precari della scuola. Sia quelli che, in seguito al recente Accordo firmato dalle Organizzazioni Sindacali CGIL FLC e CISL Scuola, confidavano quest'anno in un'assunzione a tempo indeterminato, peraltro dovuta, ma che ancora non c'è stata, sia quelli che, purtroppo, non avranno quest'anno neanche un incarico a tempo determinato in seguito alla soppressione delle supplenze brevi.

Questa “cura” della “supplentite”, non andrà a vantaggio certo della qualità della scuola: una supplenza fatta da un docente qualsiasi, purché già in servizio, secondo l'unica logica del "tappar buchi', tanto per risparmiare, non ha la stessa efficacia formativa di una supplenza fatta da un docente precario specializzato nella stessa area disciplinare del docente da sostituire.

Nel comunicato Rossi, oramai nella foga incontenibile di “darsi da fare” per la scuola, manifesta anche la sua intenzione di chiedere al Ministro Giannini di "portare le superiori da 5 a 4 anni"! Difficile comprendere come si può “migliorare” delle lezioni che non si svolgono.

Proprio quest'anno la PAT, sempre dalle dichiarazioni del dott. Ugo Rossi, ha aumentato gli investimenti nella Formazione Professionale, gestita peraltro soprattutto da Enti privati, avviando in alcuni settori il quinto anno propedeutico agli Esami di Stato.

Che “strana” dichiarazione, dopo solo due giorni, il 4 settembre, con un altro comunicato stampa, ha annunciato con fierezza la novità del nuovo anno scolastico: l'avvio del quinto anno nella Formazione Professionale! Ancora proclami e atti concreti apparentemente "confusi", ma in realtà tutti coerenti con la volontà di ridurre gli investimenti nel settore dell’Istruzione. Il quinto anno nella Formazione Professionale Provinciale era stato richiesto e ottenuto dalla PAT in seguito a un altro taglio enorme alla scuola pubblica, effettuato, guarda caso, solo in Provincia di Trento. Parliamo dello smantellamento totale dell'Istruzione Professionale di Stato, deliberato dalla Giunta Provinciale nel 2010.

Non stupisce quindi l'affermazione di Ugo Rossi riferita al Patto Educativo di Renzi, "Trentino superpronto". Si sa che è così: se ci sono tagli da fare alla scuola pubblica, il Trentino è sempre pronto, anzi, "superpronto".

Stupiscono ma non troppo, le reazioni della CGIL FLC che, a livello nazionale, aveva dichiarato lo stato di mobilitazione generale contro la Buona scuola Renziana e qui a Trento, invece, ha già firmato un accordo che è stato giustamente definito "un'avanguardia" rispetto al Patto educativo annunciato da Renzi.

Stefania Squassoni

USB PI SCUOLA

In queste ore veniamo a sapere che coerentemente la FLC-CGIL nazionale ritrova la sua coerenza allineandosi sostanzialmente alla linea dell'Accordo di Trento.

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