RAV: SCRIVONO VALUTAZIONE, SI LEGGE CLIENTELISMO E SFRUTTAMENTO

Nuove disposizioni sul RAV del 25/06/2015

Con una nuova nota il Miur comunica lo slittamento delle operazioni conclusive per l’invio del RAV (Rapporto di Auto Valutazione) che avrebbe dovuto essere inviato dalle scuole entro luglio, come richiesto dalla circolare 47. Il rinvio da parte del MIUR è dovuto, probabilmente, alle diverse iniziative di contrasto verso un processo avviato con il DPR 80 del 2013 che ha come unico obiettivo quello di fare una statistica delle scuole presenti sul territorio, basandosi su metodi di valutazione tutt’altro che oggettivi e calibrati, come le prove INVALSI.

Cos’è successo in questo primo anno di avvio del processo di autovalutazione?

Nelle scuole si sono costituiti i nuclei di valutazione, formati dai docenti prescelti dai presidi che hanno lavorato per raccogliere i dati necessari alla stesura di questo documento per auto classificare la propria scuola. In altri casi, invece, i collegi dei docenti non hanno votato nessun nucleo di valutazione e pertanto, la compilazione del RAV è rimasta a carico dei soli Dirigenti Scolastici.

L’inutilità di questo procedimento si rende ancora più evidente, se si considera che ogni scuola, ovvero ogni preside, può decidere cosa pubblicare sul portale SCUOLA IN CHIARO e cosa omettere.

Per di più, nelle operazioni di fine anno scolastico, per la rendicontazione del FIS, i presidi con il sostegno dei DSGA stanno cercando di usare una parte del fondo per pagare i nuclei di valutazione. Come al solito, le azioni di “miglioramento” che il MIUR mette in atto attraverso questi procedimenti ricadono su fondi che dovrebbero essere investiti per la didattica!

Leggiamo nella circolare del 25 giugno 2015 che “ogni scuola sarà libera di decidere se considerare il proprio lavoro di autovalutazione chiuso a luglio oppure se riaprirlo per aggiornalo e renderlo definitivo entro il 30 settembre 2015”. Pertanto, invitiamo tutti i colleghi a:

·         Chiedere nel primo collegio dei docenti di settembre che il RAV venga votato prima di essere inviato definitivamente sul portale SCUOLA IN CHIARO.

·          Contestare in sede collegiale i RAV falsati che non contengono dati oggettivi quali il numero di alunni per classe, il numero di studenti con disabilità per classe, condizioni strutturali della scuola, numero di studenti stranieri da alfabetizzare e così via…

·         Chiedere alle proprie RSU, in sede di contrattazione, di opporsi all’uso di fondi  per retribuire la stesura del RAV che non siano stati prestabiliti all’inizio dell’anno scolastico.

NON POSSIAMO LASCIAR PASSARE un documento che non ha lo scopo di migliorare la qualità delle scuole, come vogliono farci credere, ma servirà solo ad una classificazione statistica per distribuire le risorse in maniera sempre meno equa e rispondente alle reali necessità delle scuole. Il RAV, è facile prevederlo, sarà usato come arma di ricatto per imporre scelte didattiche ai docenti, nell’ambito dei piani di miglioramento. Per quanti invece ubbidiranno docilmente potrebbe aprirsi la corsa ad un piatto di lenticchie di premio, a seguito delle valutazioni “renziane”.

Bocciare in ogni occasione le logiche “de meritocratiche” , escludenti e clientelari è un altro modo per difendere l’istruzione pubblica e la dignità degli insegnanti.