Bonus premiale: Cascino di Palermo e Parini di Milano, due facce della stessa medaglia

Dopo aver analizzato il caso scoppiato al liceo Parini di Milano, dove il Bonus Docenti per i "meritevoli” è stato distribuito al 75% dei docenti, con il 25% dei docenti esclusi che ha avviato una protesta scrivendo al dirigente, ai colleghi, all’Ambito Territoriale di Milano, al Ministero parlando di discriminazione, analizziamo un caso opposto all'altro capo dell'Italia. All'IPSSAR F.P. Cascino di Palermo, scuola già sotto i riflettori perché il DS ha sanzionato e privato dello stipendio il docente/Rsu che si è rifiutato di firmare il foglio firme volante di rilevazione in ingresso ed uscita dalla scuola, il bonus è stato assegnato a solo 39 docenti su un corpo docenti che supera di molto le duecento unità. Ci sorprende che in questa scuola di frontiera ci sia un numero di meritevoli che si attesta tra il 16-18%, con addirittura tre fasce di merito distinte che ulteriormente differenziano i 39 docenti, premiando già coloro che sono retribuiti dal FIS. Il Dirigente Scolastico, che ha preso alla lettera la legge Brunetta irrogando una sanzione pensatissima i cui contorni normativi sono dubbi (ricordiamo che varie sentenze hanno stabilito che non è nel potere del DS sanzionare fino a 10 giorni), addirittura ha usato le tre fasce di merito previste dalla Brunetta (25% iper-meritevoli, 50 mediamente meritevoli, 25% non meritevoli), non applicabili alla scuola, non a tutto al corpo docenti ma solo a meno del 20%.

USB Scuola ritiene che le vicende del Parini di Milano e del Cascino di Palermo mostrino ancora una volta l’assoluta negatività del meccanismo del Bonus Premiale. Con questi due casi abbiamo messo in luce che quando è riservato ad una piccola percentuale di docenti, definisce sperequazioni inaccettabili tra lavoratori, creando un gruppo ristretto di "fedelissimi" che già il più delle volte è retribuito dal FIS; quando distribuito alla maggioranza dei docenti, ma non a tutti, determina meccanismi di esclusione e di ostracizzazione di chi ne viene escluso. Per questo riaffermiamo quanto sostenuto già dall’anno scorso nella nostra campagna “A tutti o non lo vogliamo!”: il Bonus Docenti va rifiutato e se ne deve pretendere l’abolizione da parte del neonominato governo e Ministro dell’Istruzione.

Non di elemosine o di premi, che con troppa facilità possono esser legati all’essere accondiscendenti e proni alle scelte dei Dirigenti Scolastici, hanno bisogno i docenti italiani, ma di un rinnovo contrattuale che preveda un aumento dignitoso che permetta di recuperare il potere d’acquisto perso in tutti questi anni di blocco contrattuale.

Non di meccanismi competitivi, che creano un clima ostile e di sospetto tra colleghi, ha bisogno la scuola, ma di risorse che le permettano di portare avanti il suo compito educativo con la dignità che le spetta e di affrontare le molte emergenze che ogni giorno è costretta a fronteggiare.

Per questo esprimiamo solidarietà ai colleghi del Liceo Parini e rilanciamo anche per quest’anno scolastico l’idea di un Bonus distribuito a pioggia su tutti i docenti, in modo che venga annullato il meccanismo discriminatorio e di disparità di trattamento tra colleghi, che vengano rigettate le “corti” o le gerarchie fittizie all’interno del corpo docente e che esso non possa intaccare il valore assolutamente paritario delle discipline tutte e del lavoro di ognuno di noi.