ALTERNANZA SCUOLA LAVORO: OGGI IL CONVEGNO USB A ROMA, PER UN APPROCCIO CRITICO

Nazionale -

Alcune considerazioni a caldo sul convegno organizzato oggi da USB Scuola e Cestes sull’Alternanza Scuola Lavoro:

  1. Crediamo che questa operazione politico-culturale fosse doverosa, e rivendichiamo di essere stati l’unico soggetto sindacale ad avere battuto un colpo il giorno prima degli “stati generali” dell’ASL, e nel giorno in cui diverse manifestazioni studentesche  in tutta Italia hanno posto in rilievo un fronte di opposizione che pian piano sta crescendo;
  2. Crediamo a maggior ragione che questo ragionamento non possa che vedere la convergenza del punto di vista di chi a scuola lavora, insegnanti ma non solo, degli studenti, ma più in generale di tutti i soggetti sociali che sono investiti da questa fuoriuscita della scuola dalle sue mura, e si trovano fianco a fianco sui luoghi di lavoro con gli allievi in asl;
  3. Non è pensabile separare l’analisi da alcuni elementi di contesto, che vanno dalla struttura del sistema produttivo del nostro paese, al riconoscimento della centralità della conoscenza nei nuovi processi di accumulazione del capitale, per arrivare al processo di costruzione europea e al ruolo che esso determina per l’Italia;
  4. La questione europea è la chiave per comprendere le modifiche strutturali dei sistemi formativi, ed è all’interno di questo quadro che si inserisce l’Alternanza scuola lavoro;
  5. L’alternanza non risolve il problema della disoccupazione giovanile, lo aggrava, e fa il paio con la fuga dei cervelli che dalle periferie produttive sono costretti a spostarsi nel cuore produttivo continentale;
  6. Sappiamo bene che questa analisi è difficile e spesso in controtendenza, e che nelle scuole tanti validissimi colleghi si sforzano di rendere le 400 o le 200 ore di Asl sensate e formative. Ma oggi occorre aprire una grande battaglia culturale e politica sul senso stesso della scuola,  sul collegamento tra lavoro intellettuale ed esperienza pratica, sull’educazione politecnica, sul futuro dei giovani. Su questo apriremo una campagna su tutto il territorio nazionale, attraverso assemblee, momenti formativi come quello di oggi e soprattutto portando la discussione dentro le scuole, per superare questo modello pseudo innovativo e ragionare su una nuova idea di istruzione.