Bologna:GLI ISCRITTI USB NON SI FANNO "PECORA"? I DIRIGENTI SI FANNO "AGNELLINI"

Bologna -

Siamo alla vigilia di un altro capitolo di resistenza all’invasione dei quiz Invalsi nelle nostre classi.

Gli effetti negativi sottesi alla preparazione ai quiz sono di anno in anno più evidenti.

Assistiamo sempre più frequentemente allo spettacolo mortificante e umiliante di insegnanti che, con l’approssimarsi delle suddette prove, abbandonano programmi e discipline per dedicarsi all’addestramento ai quiz. E tutto ciò avviene senza che ancora sia stato effettuato il collegamento fra risultati delle prove e premialità degli insegnanti…

Figuriamoci cosa accadrà quando quest’ultimo passaggio sarà compiuto.

 

Anni di riflessione pedagogica e didattica sui programmi delle nostre scuole e le competenze da far acquisire, buttati dalla finestra per fare entrare dalla porta Nostra Signora Invalsi e il suo misero esercito di quiz.

 

Infatti tutto ciò avviene mentre il governo si prepara a definire un nuovo capitolo dal titolo “Razionalizzare e semplificare i sistemi di misurazione, valutazione e premialità” il cui scopo è quello di arrivare a formulare “meccanismi atti ad assicurare la retribuzione accessoria differenziata in relazione ai risultati conseguiti”.


In moltissime scuole i lavoratori, spalleggiati da USB, erano pronti a rifiutare la somministrazione dei quiz.

 

Dopo anni in cui dirigenti, vicedirigenti, responsabili del personale o semplici disinformati, millantavano l’obbligatorietà della somministrazione delle prove da parte degli docenti, ecco che di fronte alla determinazione di insegnanti seri e preparati sull’argomento, i dirigenti fanno dietro front e anziché tentare di imporre il “presunto obbligo”con ordini di servizio che potevano ritorcersi loro contro, evitano uno scontro a loro sfavorevole con gli iscritti all’USB e scelgono di indirizzare gli ordini di servizio ad altri insegnanti, più deboli, meno preparati o determinati o semplicemente acquiescenti.

 

Notizie del genere ci arrivano da quasi tutte le città. E’ un risultato importante perché indica che, laddove il lavoratore è determinato e si organizza con il sindacato conflittuale, i diritti possono prevalere.