USB Scuola in audizione alla Camera

Testo introduttivo del documento consegnato alla VII Commissione Cultura in occasione dell'audizione del 13 Febbraio.

Il 14 gennaio scorso sono state approvate in prima lettura dal Consiglio dei Ministri otto delle nove deleghe previste dai commi 180 e 181 della Legge 107/15.

Le deleghe trattano argomenti di grande importanza che modificano radicalmente il volto della scuola pubblica statale: siamo dinanzi ad un’ulteriore contro-riforma della scuola che incide in particolare sui temi dell'inclusione, della riforma degli esami di stato, sulla natura della scuola dell'infanzia, sulla struttura degli istituti professionali e sulla formazione dei futuri docenti.

Siamo convinti che queste deleghe, proprio per i profondi mutamenti che potrebbero determinare nel sistema scuola e per l’impatto che hanno anche sui rapporti Stato/Regioni, debbano essere immediatamente ritirate, e contestualmente all'abrogazione della legge 107, rappresentare il punto di partenza per un ampio dibattito tra gli operatori del comparto nel paese per ridare alla scuola italiana il carattere egualitario, laico e democratico, frutto delle lotte dei padri costituenti.

La scuola non può procedere senza migliorare il lavoro di tutte le sue componenti, a partire dai precari ancora in attesa di una stabilizzazione dopo aver garantito per anni il funzionamento della scuola pubblica statale; continuando con i docenti rinchiusi in una scuola-azienda dove bonus premiale e chiamata diretta costringono a una lotta per la sopravvivenza; senza dimenticare il personale ATA a cui si chiede sempre un grosso carico di lavoro senza alcun tipo di riconoscimento economico e con continui tagli agli organici; non ultimi gli studenti che rappresentano il futuro del nostro paese e vengono ridotti ad esecutori silenziosi dei test invalsi, educati alle precarizzazione attraverso l’obbligo dell'alternanza scuola-lavoro, mai consultati nel processo di crescita dell'istruzione pubblica pur essendone i protagonisti assoluti.

In virtù di tutto questo invitiamo il governo a fermarsi e a ritirare immediatamente l’approvazione di queste leggi delega alla legge 107/15 che ha già mostrato tutta la propria fallacia in ogni suo tratto, dalla chiamata diretta alla gestione degli ambiti territoriali, dal bonus di merito alla farsa della formazione imposta dall’alto e non retribuita. L’unico modo per riaprire un dialogo con il mondo della scuola e sanare la frattura determinata dall'imposizione della legge 107 è partire dalla sua abrogazione immediata.