2016: Siate mobili, flessibili, collaborativi, formati, non chiedete soldi e... portatevi a scuola lo scaldino ! Qualcuno chiede "Chi ha inventato la Buona scuola: Renzi o la Flcgil?"

Dopo la chiusura natalizia, per studenti e docenti, domani riprendono le lezioni, mentre il personale ATA ha continuato a lavorare, sotto organico (questo oramai lo sappiamo tutti) e, per non farsi mancare nulla, spesso anche senza riscaldamento.

 

Si sa i collaboratori scolastici, i tecnici e gli amministrativi sono tra i maggior responsabili dell'inquinamento! (sic)

La riforma Renzi della Scuola sta prendendo corpo e quelle dicerie fatte da “gufi” insolenti, una ad una, si stanno concretizzando. Non è casuale, né raro che una “minoranza ideologizzata” di “gufi”, come noi, abbia saputo vedere gli approdi dei piani governativi anche se nascosti dietro una montagna di violenta demagogia.

 

Abbiamo delle scadenze vicine (mobilità, pensionamenti,approvazione dei Piani triennali, le iscrizioni, la definizione degli organici, Bes, RAV) di cui ancora la maggioranza dei lavoratori percepisce poco l'importanza, d'altra parte, in italica maniera, si riempiono circolari, decreti e linee guida di tante belle frasi, grandi propositi che coprono la realtà.

 

Come al solito, si trova il modo di accontentare chi segue la linea del “passo lento”, dei rinvii che coprono i mugugni e che, invece di contrapporsi fattivamente allo sfascio totale della Scuola, dà il tempo all'Amministrazione e ai Dirigenti di prendere le misure, di “sistemare gli amici”, dentro e fuori la scuola ed individuare bene chi proprio non si arrende.

Hanno fatto bene i colleghi (i comitati come i Partigiani della Scuola) che prontamente hanno reagito all'arroganza dell'Associazione Nazionale Presidi la quale ha impunemente pubblicato, con un linguaggio tipico da caserma, le indicazioni per controllare i docenti “ostativi”.

 

Così tra presunti scandali per le mancate canzoncine di natale, le campagne omofobe e razziste, tra chiacchiere e vere menzogne sui “miglioramenti” in termini di posti di lavoro e meritocrazia, passa di tutto.

La mutazione genetica della Scuola Statale in Scuola dei padroni sta mostrando ai più i suoi caratteri distintivi.


Legittimamente più di qualcuno si domanda “Chi ha inventato la Buona Scuola”?

Siamo lavoratori della scuola e nostro compito, potremmo dire “istituzionale”, è ricordare, indagare, studiare, spiegare l'origine del processo così importante che stiamo vivendo.

Se fossimo dei saccenti, presuntuosi vanesi potremmo limitarci a ripetere quello che noi abbiamo già detto, almeno dai tempi dell'Autonomia Scolastica.

Ci sembra più utile ragionare su cosa abbiamo fatto, assumendoci il carico di avviare una seria autocritica del nostro operato (che non va associata per forza all'aggettivo di “negativa”). E' un esercizio sconosciuto alla quasi totalità di chi, avendo strumenti, oneri e onori di rivestire cariche dirigenti ha, ed ha avuto, le maggiori responsabilità di quello che sta succedendo alla Scuola, a partire dalle conseguenze sulle condizioni di vita e di lavoro per il milione di dipendenti che la fanno vivere ogni giorno.

L'autocritica viene sistematicamente sostituita con la mala pratica auto-incensatoria di inventare vittorie che sono invece sconfitte, questo genera sfiducia in chi volesse mettersi sulla strada della lotta.


Lo spunto, viene da un collega il prof. Vincenzo Brancatisano, non uno qualunque, ma uno dei tanti che abbiamo incontrato sempre dove c'era l'occasione di una lotta, di un confronto. Con la sua penna, attenta e puntuale, ha fatto il lavoro del docente, ha documentato (comunicati stampa alla mano) le dichiarazioni e le proposte della FLC-Cgil proprio su una delle questioni più importanti, l'organico funzionale.

Unica precisazione che possiamo fargli è sulla sentenza contro la reiterazione dei contratti a tempo determinato, non fu il risultato solo dell'azione della Flc, altri come l'Anief ricorsero meritoriamente alla Corte Europea e, purtroppo, la più recente cancellazione dell'infrazione della UE nei confronti dell'Italia, a seguito proprio del piano Renzi, ci fa capire come battaglie legali pur giuste e vittoriose possono essere inficiate da linee sindacali collaborazioniste.

Ringraziamo il prof. Brancatisano per il consenso a ripubblicare sul nostro sito il suo articolo già uscito su Orizzonte Scuola che invitiamo tutti a leggere.


www.orizzontescuola.it/news/chi-ha-inventato-buona-scuola-renzi-o-flcgil


Lui si pone una domanda: Chi ha inventato la Buona Scuola: Renzi o la Flcgil? L'onere della risposta, in effetti, è in capo ai dirigenti della FLC-Cgil con i fatti da loro compiuti.


Noi possiamo aggiungere degli argomenti, dei fatti, prendendo solo quelli imputabili direttamente alla Flc e non alla Cgil nel suo complesso, non entriamo qua infatti di nuovo in merito, ad esempio, all'Accordo del 11 maggio del 2012 con Monti sulla Spending Review e il lavoro pubblico (la “svolta” dopo il Governo Berlusconi!) o l'Intesa sulla Rappresentatività sindacale del 10 gennaio 2014 che ingabbia i lavoratori e apre la strada ad una legge peggiorativa della normativa sui diritti sindacali dei lavoratori (non solo dei sindacati) anche per tutto il pubblico impiego e che la Flc vorrebbe già ora applicata anche nelle scuole private, o, concedeteci ancora un riferimento, al consenso dato per il lavoro “volontario” gratuito per l'Expo, uno sfregio alla Scuola e all'Università da cui, a partire dal governo Berlusconi, furono drenate risorse per destinarle alle opere per l'Expo, gestite in gran parte dalla criminalità organizzata, un giorno pure la magistratura lo dirà.


Veniamo alla Scuola, era il 2011 quando gli alleati della Flc firmavano l'Accordo Truffa contro i precari a cui, in cambio di una manciata di assunzioni dovute, venivano tolti scatti e libertà di trasferimento.

 (vedi link allegato FIRMATO L'ACCORDO ALL'ARAN CHE SVENDE IL CCNL E TRADISCE I PRECARI -luglio 2011)

In quel caso una non firma della Flc (dovuta anche ad un determinato movimento dei precari di cui USB era parte attiva) non sancì nessuna rottura con gli alleati in osservanza con la linea “dell'unità sindacale”.


Per rimanere ai giorni nostri, il 7 luglio 2014 con l'Accordo a Trento, Flc-Cgil e Cisl firmano con l'amministrazione provinciale il test della Buona Scuola.

 (vedi link allegato Protocollo di Trento: CGIL e CISL genuflessi alla Spending Review Prove tecniche di contratto nazionale)

Stavolta è la Uil di Trento coraggiosamente ad opporsi, mentre il loro segretario nazionale vantava già a maggio, pubblicamente e con il silenzioso assenso di Pantaleo, che “l'insegnante “non è il proprietario della sua cattedra!” è l'insegnante delle reti di scuola”.


file audio in allegato interventi di: Di Menna Uil (dal min 7) ; Battista USB (dal 3 min) ; Pantaleo e Di Menna

Eravamo in un importante Convegno organizzato dall'Associazione 31 ottobre legata alla Chiesa Valdese sull'ora alternativa all'insegnamento della religione cattolica.

In quell'occasione, ancora non erano pubblici gli intenti del Governo Renzi, ma ben si resero chiare le posizioni in campo: da un lato Pantaleo (Flc) e Di Menna (Uil) che dall'Autonomia Scolastica hanno tratto tutti i vantaggi in termini di privilegi, portando in seno alle organizzazioni dei lavoratori la contraddizione di avere al proprio interno i Dirigenti. Un'Autonomia funzionale all'idea della scuola progettificio e sempre più legata agli interessi dell'impresa privata.

Dall'altro, Battista (USB) ha richiamato apertamente, in loro presenza, l'uso spregiudicato, fatto anche in quella sede, dei richiami alla libertà (religiosa e quant'altro) a fronte delle loro gravi responsabilità proprio nella mortificazione costante della democrazia, della libertà e della dignità dei lavoratori della scuola.

Nel 2015, purtroppo, nel vivo della contestazione alla ennesima bastonata sulla scuola abbiamo visto confermate tutte le nostre peggiori previsioni.

La Flc-Cgil ha trascinato ancora una volta i lavoratori nel vicolo cieco dello sciopero “unitario” con i suoi alleati, addirittura per non disturbare nessuno non mosse un dito contro l'Invalsi che spostò le prove del 5 maggio. Un fallimento annunciato, per “la modifica della Buona Scuola” che ha visto anche i Cobas impegnati a costruire il più grande sciopero “sconfitta” della storia dei lavoratori della scuola.

USB, Unicobas, Anief, Cub, Usi, Slai, Orsa e tutto il sindacalismo di base, hanno scelto di percorrere la propria strada dando senso e prospettiva al mondo della scuola in rivolta.

Lo sciopero del 24 aprile infatti non fu la dimostrazione della volontà determinata di un gruppo limitato di dirigenti e delegati sindacali ma la manifestazione di massa della necessità di rompere con il collaborazionismo di Cgil-Cisl-Uil. Facemmo bene, inoltre, a non andare con le nostre bandiere il 5 maggio come anche diversi dei nostri delegati chiedevano per stare (dietro) dove “stanno i lavoratori”.

Questi sono solo alcuni degli elementi, potremmo parlare dello sciopero contro gli Invalsi o degli Scrutini o degli ultimi scioperi dell'Autunno 2015, per ora ci fermiamo qua.


Siamo convinti che ogni studente, ogni lavoratore della scuola e non solo, che avrà la pazienza di sedersi, di dedicare più del minuto necessario per leggere un Tweet, di approfondire e andare a verificare e confutare le nostre affermazioni anche sulla propria esperienza diretta, inizierà a tracciare un disegno unendo tutti i punti che ne vengono fuori.


Per chi si chiede, perché e a vantaggio di chi oggi ci attardiamo a parlare di questo, tranquillamente possiamo affermare che lo facciamo a vantaggio nostro, della maggioranza dei lavoratori.


Perché siamo impegnati nella costruzione del sindacato di classe, di parte non di tutti, il sindacato che prepara la riconquista della libertà e della dignità dei lavoratori e dei propri figli.

 

Esecutivo Nazionale Usb pi Scuola

Barbara Battista

Francesco Bonfini