In risposta a Priorità alla scuola

Nazionale -

Rendiamo pubblica la lettera inviataci da Priorità alla Scuola. Non intendiamo replicare alle numerose inesattezze in essa contenute. Ci limitiamo a rilevare come non sia mai avvenuta una richiesta a tutte le forze sindacali di indire uno "sciopero sociale" per il 26 settembre. Questa data, lanciata a mo' di assioma inconfutabile nelle premesse dell'assemblea telematica del 23 luglio, non è stata frutto di alcun confronto. Ribadiamo quanto abbiamo già detto in assemblea: uno sciopero di sabato risulta assolutamente inadeguato e debole rispetto al contesto in cui ci troviamo. Riteniamo inaccettabile il tono da depositari unici della rappresentanza del mondo della scuola che si mobilita. Come ben sanno gli amici di Priorità alla scuola, sono in corso percorsi che coinvolgono varie forze sindacali e studentesche del cui esito daremo presto collettivamente notizia.

Ci auguriamo che Priorità alla scuola voglia essere parte di questo percorso.

 

"Alla gentile attenzione di

USB PI SCUOLA e USB NAZIONALE

L'assemblea pubblica di Priorità alla Scuola (PAS) riunitasi il 23 luglio 2020 ha individuato il 26 settembre 2020 come data per una mobilitazione generale per la scuola pubblica e per il diritto all’istruzione garantito per tutt*, con la ferma intenzione di chiedere a tutti i sindacati l'adesione alla costruzione di uno sciopero generale per la scuola. Uno sciopero che abbiamo definito come 'sciopero sociale' perché senza la scuola non ci sono diritti, per nessun*.

Chiamiamo lo sciopero sociale perché riteniamo che la scuola non sia un problema di alcune categorie bensì un problema sociale e da socializzare. Uno sciopero generale perché la scuola deve tornare a essere luogo di relazione, spazio di libertà e di crescita comune e collettiva. Riteniamo che solo in questo modo a settembre si possa sensibilizzare la società tutta intorno al nesso che senza la scuola non ci sono diritti né futuro per nessun*, oltreché garantire compattezza all’articolazione che abbiamo costruito in questi mesi tra genitori-lavoratori, student*, insegnanti e personale ATA.

Per questo, abbiamo chiesto ai sindacati presenti in assemblea (ed anche a quelli assenti) di fare lo sforzo di indire uno sciopero generale il 26 settembre 2020 insieme.

Pensiamo sia urgente a settembre un'azione forte e unitaria; pensiamo non ci sia il tempo per le divergenze; pensiamo che davanti di una trasformazione radicale della scuola, in atto da decenni ma in accelerazione oggi, sia necessario costruire alleanze ampie e di prospettiva: stare dentro ai processi dei movimenti che tornano a imporre la centralità della scuola affinché siano garantiti i diritti costituzionali di tutto il paese. Per queste ragioni è urgente uno sciopero generale e quando mai necessario adesso andare al di là dei propri ruoli specifici, dentro e oltre le battaglie vertenziali, per rappresentare tutt*: docenti, personale ATA, student*, ma anche genitori, madri e padri che lavorano, o cercano lavoro.

Leggiamo quindi la vostra indizione di sciopero per il 24 e il 25 settembre 2020, avvenuta a due giorni dall'assemblea pubblica e in un contesto di dialogo fra le parti, come il tentativo di osteggiare un percorso ampio dentro cui militano anche realtà territoriali USB attive e singole/i iscritti che hanno aderito alla chiamata del 26. Un tentativo di opporsi al lavoro fatto in questi mesi dal movimento Priorità alla Scuola che si è articolato non solo nell'agitazione dei diversi comparti che danno vita alla scuola – riportando al centro del dibattito pubblico il tema dell'istruzione in Italia e creando le basi per una difesa della scuola agita non dai soli addetti ai lavori, cosa che sappiamo essere estremamente importante in quanto non scontata – ma anche nella tessitura fra le tante sigle, realtà, associazioni e coordinamenti, di cui i sindacati sono certamente un pezzo.

Avremmo auspicato per il 26 settembre uno sciopero generale, per dare la possibilità a lavoratrici e lavoratori della scuola e di altre categorie più agilità, ma sappiamo che la chiamata a una mobilitazione generale, che vedrà le persone in lotta insieme per una nuova stagione di lotte per la scuola si farà nonostante il blocco imposto dalla vostra indizione. Riteniamo pertanto poco utile alla causa generale la vostra posizione e sembrerebbe lungimirante una revoca dello sciopero per rispondere alla chiamata di Priorità alla Scuola insieme alle altre sigle sindacali interpellate.

Spesso un passo indietro può determinare un passo in avanti, si tratta di arte della guerra, quella contro il nemico vero."