Alla scuola servono maggiori diritti e insegnanti di sostegno stabilizzati
A distanza di tre anni (e di due governi) torna una proposta che speravamo sepolta dalle giuste proteste di allora.
In modo del tutto furtivo è stato inserito il comma 6-quinquies all’articolo 1 del “decreto agosto” convertito in Legge il 13 ottobre 2020, che prevede la possibilità di rinnovo della supplenza all’insegnante di sostegno precario a discrezione del Dirigente Scolastico e con un’eventuale richiesta della famiglia.
USB Scuola, oggi come tre anni fa, trova questa misura offensiva.
Offensiva per il diritto alla reale continuità didattica degli alunni e degli studenti disabili.
Offensiva per il diritto alla stabilizzazione degli insegnanti precari.
Offensiva per il diritto ad un giusto metodo di reclutamento.
Non si può ritenere, ancora, in modo testardo e ottuso, di tutelare i diritti senza un giusto investimento in formazione e reclutamento degli insegnanti precari, di sostegno e di posto comune.
Non si può tornare ad un metodo eccessivamente simile alla chiamata diretta, abrogata dopo un tentativo di applicazione disastroso sotto ogni punto di vista.
A nessun insegnante può essere applicato un simile trattamento capestro, ricattatorio, volto all’assecondare ogni possibile richiesta di famiglie e DS, che spesso trascendono sia la materia contrattuale che la libertà di insegnamento.
Chiediamo che non si proceda con l’attuazione del suddetto comma.