Approvate le deleghe della 107, rilanciamo la lotta per Scuola della Costituzione
Riteniamo assurda e irresponsabile la decisione del Consiglio dei Ministri di approvare e portare avanti quasi tutti i decreti previsti dal comma 181 della legge 107. Il "pilota automatico" che denunciamo da tempo, usa il Governo Gentiloni per spingere le riforme strutturali europee sul terreno dell'istruzione. Alcune delle deleghe prevedranno come annunciato anche da questo governo: l'eliminazione del sostegno didattico per molti alunni disabili, l'inserimento della valutazione del percorso di alternanza scuola-lavoro nell'esame di maturità, la destrutturazione della scuola dell'infanzia. Sono provvedimenti pericolosissimi che potrebbero stravolgere ciò che resta dell'assetto della scuola pubblica statale, portando definitivamente a compimento la legge 107, cosiddetta buona scuola.
Sappiamo tutti come il governo pensasse allo stravolgimento della figura del docente di sostegno: il progetto era trasformarlo in una figura meramente tecnica di tipo consulenziale che avrebbe coordinato il lavoro di colleghi curricolari sempre più soli in classi sovraffollate. Altrettanto chiara era l’intenzione di legare l’alternanza scuola lavoro all’esame di maturità per inserire in modo ancora più intrusivo le aziende e i privati nelle scuole statali.
Nulla in questo nuovo esecutivo, ancora meno legittimato del precedente dopo la sconfitta del Referendum del 4 dicembre 2016, ci fa pensare ad un cambio di passo. Anzi, ancora una volta tutto avviene senza alcun confronto con il mondo della scuola che con il suo NO ha contribuito in maniera determinante alla caduta del governo Renzi e che ha mostrato una totale disapprovazione della legge 107 che l'attuale esecutivo decide di portare a compimento senza alcuna trasparenza: le associazioni dei genitori degli studenti disabili, i sindacati, i lavoratori della scuola, i cittadini italiani non conoscono ad oggi nemmeno una riga dei testi di legge passati in Consiglio dei Ministri.
Con un assurdo blitz, allo scadere delle deleghe, il governo Gentiloni mostra di non voler effettuare alcun cambio di passo rispetto al precedente governo. Il ministro Fedeli si rivela nei fatti la fotocopia della ministra Giannini, pronta per giunta a utilizzare la mobilità del personale e la concertazione con i sindacati collaborazionisti come un bieco strumento di scambio per far passare queste deleghe nel silenzio generale. Noi non abbiamo mai taciuto le indegne finalità aziendalistiche e fintamente meritocratiche di questa legge che questo governo avrebbe dovuto totalmente abrogare, e non staremo in silenzio come i sindacati confederali che all'avvento di questa situazione hanno contribuito notevolmente deprimendo ogni tentativo di lotta e vendendo fumo o illusioni individualistiche ai lavoratori.
A meno di uno stop alle deleghe e della riapertura del confronto politico che porti all’abrogazione della 107 e di tutte le sue derivazioni, la nostra risposta sarà durissima e lo sciopero un fatto inevitabile. Daremo ancora una volta chiara prova dell'opposizione del mondo della scuola al PD e alle sue politiche di devastazione della scuola pubblica statale.