Assegnazioni: basta giochi, eliminare vincolo!

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Proseguono le discussioni tra i sindacati e il MIUR sulla riduzione della possibilità di richiedere l’assegnazione provvisoria per i docenti che non sono riusciti a riavvicinarsi alla propria città di residenza a causa del contratto di mobilità dello scorso anno firmato da Cgil Cisl Uil e Snals. Il blocco delle assegnazioni provvisorie per tre anni riguarderebbe i neoassunti e chi ha avuto un trasferimento nel 2017, ma si discute anche della riduzione dei requisiti per poter richiedere l’assegnazione provvisoria.
Ricordiamo che qualora i tantissimi docenti, che nello scorso anno hanno potuto fruire dell’assegnazione provvisoria, non potessero richiederla quest’anno, dovranno restare lontani dalle proprie famiglie nella città determinata dall’algoritmo sulla mobilità 2016 – la cui correttezza è ancora oggi tutta da dimostrare – anche a causa della mobilità 2017 determinata dalla firma su un contratto con un esiguo numero di posti per i trasferimenti interprovinciali.

Il tempo scorre velocemente e più si riducono le tempistiche delle operazioni ritardando questa decisione, più le segreterie scolastiche e il personale ATA saranno costretti a un aggravio di lavoro estivo.
Ci sembra assurdo che si insista sul vincolo triennale per le assegnazioni provvisorie proprio nell’anno in cui per i trasferimenti si è derogato tale vincolo. I sindacati gialli chiamano in causa la ministra ex sindacalista come avevamo già previsto e questa trattativa-farsa continua perché le elezioni RSU sono imminenti e occorre dare la sensazione che il MIUR ceda il passo su qualche briciola. Noi continuiamo a pensare che alla fine non si ratificheranno né il blocco triennale né tantomeno il blocco delle assegnazioni, proposto dal governo, per chi ha ottenuto il trasferimento. È solo l'ennesimo tentativo del PD di ridare smalto ai suoi sindacati di riferimento - Cgil, Cisl, Uil e Snals - facendoli apparire ancora capaci di trattare e strappare risultati utili ai lavoratori.
I posti al Sud Italia per trasferimenti e assegnazioni provvisorie ci sono. Da sempre diciamo che tutto l’organico di fatto se trasformato in organico di diritto permetterebbe tranquillamente una maggiore mobilità così come il riconoscimento del tempo pieno nelle scuole primarie e un attento controllo in tutto il Paese sulla composizione delle classi in cui sono presenti studenti con disabilità e sulle ore di sostegno troppo spesso assegnate in deroga e non in organico di diritto. Come sempre la discussione sulla mobilità tiene tutti legati, docenti di ruolo e docenti precari, ma è sempre bene ricordare che rimane sullo sfondo il vero problema mai davvero affrontato dai sindacati gialli: i tagli e i mancati adeguamenti degli organici rispetto all’aumento della popolazione studentesca, tagli non giustificabili se non per meri fini economici e la persistente volontà di ridurre le possibilità di miglioramento delle condizioni sociali in tutt’Italia, con la conseguenza più immediata della difficoltà nella mobilità da nord a sud e il restringimento della possibilità di lavorare per i docenti precari. Pertato se mancheranno i posti per gli incarichi da GaE, non sarà a causa delle assegnazioni provvisorie, bensì dei tagli agli organici.