Bonus di merito USB scuola conferma: "A tutti o non lo vogliamo!"

In questi giorni la questione del “Bonus premiale” sta tornando ad essere al centro delle discussioni fra insegnanti, sia perché in diverse scuole d'Italia si sta procedendo ai pagamenti dell'80% della quota prevista (secondo l'indicazione ministeriale), sia perché da più parti l'operazione sta avvenendo in assenza dei benché minimi criteri di trasparenza, sia ancora, perché si comincia a ragionare sui criteri che dovranno presiedere alla assegnazione del bonus per il 2016-17.

Vogliamo quindi proporre un ragionamento che dia spazio alle forme di resistenza alle evidenti storture di questo sistema e che proponga una strategia di ribaltamento della logica del merito per distribuire su tutti i lavoratori queste somme e, laddove ciò non sia possibile, si traduca in un rifiuto motivato. Ricordiamo che la delibera ANAC n.430 del 2016 ha individuato la “Costituzione e funzionamento del comitato di valutazione” tra i processi a maggior rischio corruttivo riguardanti le istituzioni scolastiche”, raccomandando di rendere pubblici e trasparenti i processi di assegnazione del denaro pubblico.

I soldi del bonus sono soldi dei lavoratori, di tutti i lavoratori, sottratti in anni di mancato rinnovo del contratto e perciò vanno gestiti con la massima trasparenza. Laddove i DS non abbiano provveduto a pubblicare i nominativi dei destinatari del bonus e l’importo assegnato, invitiamo in prima istanza a far pressioni sulla RSU che ha diritto ad ottenere l’informativa successiva e trasparente sia sull’attribuzione del MOF e del FIS, che sull’attribuzione del bonus e chiedere l’immediata convocazione di un’assemblea dei lavoratori, durante la quale approvare un documento in cui si chiede al dirigente di esplicitare i criteri di attribuzione del bonus e rendere pubbliche la motivazione dell’attribuzione dello stesso ai singoli docenti e pubblicare i nominativi dei docenti “meritevoli” e l’ammontare ricevuto da ogni singolo docente. Nel caso in cui questa possibilità fallisca, è possibile procedere con un accesso agli atti. In caso di risposta negativa procedere con una vertenza nei confronti del dirigente scolastico per mancanza di trasparenza.

CHE COSA FARE PER L'ANNO SCOLASTICO IN CORSO?

Abbiamo fin da subito avversato il bonus premiale, ritenendo gravissimo differenziare sul terreno salariale colleghi che svolgono lo stesso lavoro, per presunti e spesso soggettivi pseudocriteri di merito. Come già i progetti e gli incarichi aggiuntivi, anche il bonus serve a giustificare il blocco contrattuale e salariale che caratterizza la scuola da un decennio. Anche le prime ipotesi di accordo tra Pubblica amministrazione e sindacati collaborazionisti si inseriscono in quest'ottica, immaginando un aumento salariale del tutto inadeguato, per la scuola come per tutto il PI.

Per opporci a questa logica abbiamo pensato allo slogan “A tutti o non lo voglio”. In alcune scuole siamo riusciti ad imporre dei criteri di valutazione che riconoscessero a tutti gli aventi diritto (il personale di ruolo) una quota eguale della somma stanziata; lavorando al contempo affinché a precari ed ATA fosse riconosciuta una quota forfettaria dal FIS, essendo entrambe queste categorie escluse dal bonus. Si tratta di una doppia rivendicazione: di protesta per il blocco dei contratti e per il riconoscimento economico del ruolo sociale dell'insegnante; ma anche di affermazione del carattere eminentemente collegiale del lavoro che si fa a scuola, e dell'azione di miglioramento che tutti svolgiamo, spesso a fronte di condizioni lavorative difficili, di ambienti di apprendimento inadeguati, di problemi sociali che rendono complessa la relazione con i ragazzi.

Il Bonus premiale è uno dei frutti avvelenati della cattiva scuola renziana. Su di esso, come su tutto, va presa una posizione. O troviamo il modo per smontarlo, impedendogli di stabilire graduatorie di merito, oppure continuiamo a rifiutiarlo in massa!

Per ogni dubbio, richiesta o informazione, scrivi a scuola@usb.it e sarai indirizzato alle nostre sedi territoriali, per assisterti nel percorso di rivendicazione del diritto all’equità e alla trasparenza e per pianificare insieme i successivi passaggi di lotta e resistenza all’aziendalizzazione della Scuola Pubblica!