Calabria. CGIL-CISL-UIL e GILDA non vogliono far sentire ai precari cosa dicono all'Assessore alla Cultura regionale

Reggio Calabria -

Con una nota del 6 ottobre, l’assessore alla Cultura Caligiuri, ha invitato le OO.SS della scuola FlcCgil, Cisl , Uil, Snals, Gilda e USB ad un incontro “sulla situazione dei precari della scuola”.



Le altre sigle sindacali hanno preteso ed ottenuto un tavolo tecnico separato dall’USB.



L’incontro non era su materia contrattuale e pertanto nessun limite di legge impediva al nostro sindacato e soprattutto ai precari di partecipare. Denunciamo, quindi, il comportamento di CGIL-CISL-UIL e Gilda che hanno impedito che questo confronto si svolgesse in modo aperto e diretto con la presenza dei lavoratori sui quali stanno pesando licenziamenti e ricatti ai danni di tutta la scuola calabrese. Il sospetto è che non si voglia far sapere ai precari ciò che si decide in separata sede.



I precari della scuola e l’USB hanno così portato le loro proposte solo all’Assessore Caligiuri, giacché anche il Dirigente dell’USR, dott. Mirarchi, che pure aveva partecipato all’incontro con i sindacati collaborazionisti ha ritenuto i non dover essere presente.



Ma la lotta dei precari e dell’USB non si ferma, anzi va avanti per sostenere un piano generale per la scuola in Calabria che veda il ripristino dei 6.000 posti di lavoro tagliati in questi due anni dalla riforma Gelmini, tagli che hanno prodotto, solo per il 2010, un buco di 162 milioni di euro nell’economia calabrese in termini di stipendi e di oltre 7 milioni di tasse che non entreranno nei bilanci della Regione e dei Comuni. I tagli al personale, la chiusura delle scuole (76 dal 2007 e altre decine di scuole verranno soppresse il prossimo anno), stanno minando il già colpito diritto allo studio dei giovani calabresi.



La USB ritiene che i fondi europei e quelli diretti della regione potrebbero realmente “tamponare” la situazione.



I progetti di spesa dei fondi europei proposti, invece, dalla Regione per “tamponare” l’emergenza, appaiono completamente inadeguati, visto che prevedono la spesa 7,5 milioni di euro, dei quali appena un terzo sarà destinato ai precari con contratti a prestazione d’opera, senza, cioè, le tutele e le garanzie del contratto nazionale; le somme, in tutti i casi, non sono una risposta ai problemi generali della scuola. I punteggi che questi lavoratori avranno, saranno destinati per graduatorie che porteranno al nulla.



La nostra reiterata proposta è stata quella di istituire un piano regionale complessivo, dove i precari coinvolti abbiano riconosciuti i diritti e i doveri del contratto nazionale e dove la selezione sia sulle graduatorie ad esaurimento e permanenti e non sugli elenchi preferenziali del cosiddetto “Salva-precari”, fonte di discriminazioni e divisioni strumentali tra i lavoratori.



L’USB e i precari chiedono un incontro congiunto con l’Assessore al Lavoro e alla formazione professionale e quello alla Cultura per definire nello specifico tale piano. La USB indice per il 26 ottobre a Reggio Calabria una Assemblea Regionale dei precari sia della scuola che di tutti gli settori del pubblico e del privato, per riportare al centro di una vertenza generale con la Regione il problema del lavoro, della salute e della scuola.

In questa Assemblea sarà lanciata la proposta di una grande manifestazione regionale di tutto il mondo del precariato.