Calabria: USB interviene in difesa degli studenti sospesi perchè hanno manifestato
ASSENZA GIUSTIFICATA!
MANIFESTARE è UN DIRITTO, NON UNA CONCESSIONE.
Alcuni presidi, da quando rivestono la qualifica di dirigenti o di manager, son stati presi da manie di onnipotenza e ritengono di poter decidere sugli istituti che dirigono, scavalcando norme e diritti costituzionalmente garantiti.
Il Preside dell’Istituto Tecnico per Geometri di Lamezia Terme, rientra evidentemente in questa casistica.
Il 5 ottobre in tutta Italia, si sono svolte manifestazioni studentesche per dire no alla riforma della scuola e dell'Università targata Profumo e per rivendicare il diritto alla lotta contro le politiche di Austerity (lacrime e sangue) del governo Monti e della Banca Centrale Europea, che stanno asfissiando il loro presente e negando il loro futuro.
Anche a Lamezia gli studenti democratici hanno sentito il dovere di esercitare questo diritto, costituzionalmente garantito, per manifestare il proprio dissenso e per far sentire la propria voce su argomenti scottanti che li vedono protagonisti.
In alcune parti d’Italia, le forze dell’ordine hanno caricato le manifestazioni picchiando selvaggiamente gli studenti indifesi provando, così, a reprimere il dissenso contro lo sfascio della scuola pubblica che questo governo, come i precedenti, sta attuando sistematicamente.
Ma in nessuna parte d’Italia questo diritto a manifestare è stato negato dalla scuola stessa e nessun preside ovviamente si è mai sognato di negare la pratica di questo diritto; nessun preside d’Italia, tranne purtroppo il preside dell’istituto tecnico per geometri di Lamezia, il quale ritenendo di non dover rispettare neanche le norme costituzionali, ha deciso di sospendere gli alunni che il 5 ottobre hanno fatto sciopero!
Eppure il Preside, o dirigente, o manager, dovrebbe ben conoscere gli artt.17, 21 e 34 della costituzione che richiamano i primi il diritto a manifestare ed il terzo ad avere una scuola pubblica statale che funzioni.
Per questi motivi, la USB Calabria diffida il preside dell’istituto in questione, dal voler procedere alle sospensioni annunciate per gli studenti che hanno manifestato e dichiara di non escludere che tale atteggiamento, nel quale si ravvisa anche una possibile ipotesi di reato, in quanto i ragazzi minorenni erano stati autorizzati dai genitori, mentre maggiorenni hanno legittimamente deciso da soli, possa essere perseguito anche in altre sedi.
Sul rispetto della democrazia e dei diritti non si transige e non possono essere tollerati atteggiamenti autoritari.
Lamezia Terme, 7 ottobre 2012
Federazione Regionale USB P.I.