Chiamata diretta dei docenti da parte delle famiglie, nessuno stia in silenzio, Valditara va fermato. 4 aprile mobilitazione nazionale a Roma
Nella giornata del 7 marzo è stato pubblicato il decreto del MIM “Misure finalizzate a garantire la continuità dei docenti a tempo determinato su posto di sostegno per l’anno scolastico 2025/2026”.
Si tratta di un decreto inaccettabile, una pietra tombale sulla scuola statale, l’inizio della chiamata diretta dei docenti da parte delle famiglie.
L’insegnamento diventa un “servizio” che si offre all’utenza, i docenti diventano pedine nelle mani delle famiglie e dei dirigenti scolastici: qualsiasi azione educativa non condivisa dai genitori diventerà strumento di ricatto, ogni richiesta più o meno fantasiosa dei DS verrà assecondata, pena la non riconferma.
Con un colpo di mano i titoli acquisiti e gli anni di servizio non hanno più alcun valore, le supplenze annuali assegnate in base alle graduatorie diventano marginali, persino la prima fascia, quella dei docenti specializzati, verrà scavalcata per assecondare la volontà delle famiglie che potranno chiedere la riconferma anche dei docenti non specializzati.
Una chiamata diretta più ignobile di quella dei dirigenti scolastici voluta da Renzi: nel nome di una falsa continuità didattica si crea un sistema di clientele in cui la professionalità degli insegnanti lascia il posto al servilismo più becero.
La continuità didattica si assicura solamente con la stabilizzazione del personale precario, con l’immissione in ruolo dei docenti di sostegno specializzati tramite concorso e graduatorie, tutto il resto è solo trasformazione della scuola in un luogo in cui bisognerà scendere a patti anche con la propria professionalità per ottenere una riconferma.
Dopo questo provvedimento nessuno potrà sentirsi più al sicuro, anche i docenti di ruolo avranno lo stesso trattamento, con le famiglie che formeranno i consigli di classe dei loro figli e stabiliranno i “bravi” e i “cattivi” maestri.
USB Scuola chiede l’immediato ritiro di questo decreto vergognoso, l’attivazione delle procedure di immissione in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili dalle prime fasce delle GPS e dalle GaE, l’ampliamento dei posti messi a disposizione per il conseguimento del titolo di specializzazione, la riduzione dell’oneroso carico economico per conseguire il titolo.
Anche per questi motivi saremo in piazza il 4 aprile per una giornata di mobilitazione nazionale:
Dignità e diritti per tutti i lavoratori e le lavoratrici della scuola!
Dignità e diritti per i docenti di sostegno!
Vogliamo una vera continuità didattica: vogliamo l’immissione in ruolo!