Concorso MIUR per immissione in ruolo: nessun giochetto sulla pelle dei co.co.co.

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Dopo oltre venti anni di lavoro nelle segreterie delle scuole, senza nessuna garanzia di stabilità e anzi spesso soggetti al rischio di licenziamento anche nel corso dell’anno scolastico, assunti con un contratto di serie b, in quanto utilizzati come personale ATA ma senza nessun tipo di diritto ad esso collegato, finalmente sembra che ci si sia accorti dei co.co.co. (ex-lsu). Dopo anni di sfruttamento, prima come lsu poi con contratti di collaborazione coordinata e continuativa,  di infinite battaglie per chiedere un contratto vero, il Miur si è fatto carico della necessità di stabilizzare: è stato infatti bandito il concorso riservato per l’assunzione dei co.co.co con rapporto di lavoro a tempo indeterminato ma... a tempo parziale!... e con una prova selettiva.
La procedura selettiva si baserà sui titoli posseduti (titoli culturali max 20 punti, titoli di servizio max 50 punti) e su un colloquio per il quale la commissione esaminatrice avrà a disposizione fino a 30 punti. Il punteggio minimo per superare il colloquio è 21/30.
I criteri di attribuzione del punteggio non sono specificati né si dice una parola su come debba svolgersi il colloquio, che “consisterà nella discussione di aspetti di ordine generale sulle attività e mansioni espressamente previste per il profilo per cui si concorre, sulla base di quanto disposto dall’art 47 del CCNL.”.
Di fronte a un testo così vago USB auspica che nei colloqui si privilegi la conoscenza pratica del lavoro rispetto ad aspetti meramente nozionistici, visto che si tratta di persone che da oltre 20 anni rendono possibile il funzionamento delle scuole, e che si evitino, fin dalla composizione delle Commissioni esaminatrici, odiosi meccanismi clientelari spesso collegati ai concorsi stessi.
Inoltre USB, per garantire la trasparenza delle procedure concorsuali chiede, con forza, che le commissioni esaminatrici specifichino PRIMA dell’inizio dei colloqui i criteri di valutazione che saranno adottati. Detti criteri dovranno chiaramente essere adottati da TUTTE le commissioni e per tutti i partecipanti, per evitare qualunque disparità di trattamento.
Il concorso è stato bandito per porre rimedio a una situazione inaccettabile di precarietà e sfruttamento che dura da più di vent’anni, con lavoratori “invisibili” spesso soggetti a ricatti, e riguarderà un numero limitato di persone, che hanno tutte il diritto di veder finalmente riconosciuti i propri diritti e il lavoro che svolgono quotidianamente all’interno delle istituzioni scolastiche per cui NESSUNO DEVE ESSERE ESCLUSO, PENALIZZATO o essere sottoposto a ulteriori “ricatti” e discriminazioni.
USB chiede trasparenza e coerenza con l’obiettivo di stabilizzazione anche per garantire pienamente alle scuole di continuare ad avvalersi di questo personale, per la stragrande maggioranza donne,  di fatto strutturale e risorsa imprescindibile per il funzionamento delle scuole e chiede che si proceda a passo spedito per chiudere positivamente per tutte la procedura concorsuale e consentire di avviare un percorso che consenta una stabilizzazione anche salariale visto che al momento l’assunzione in organico sarebbe solo part time.
In questo senso nelle prossime settimane USB chiederà un confronto con il MIUR e gli USR e monitorerà le procedure affinché sia garantita a tutte e tutti l'agognata stabilizzazione.