Docenti tutor e orientatori: no grazie!
Dal 17 aprile si aprirà la procedura di individuazione dei docenti tutor e orientatori nelle scuole. La scelta di svolgere queste funzioni è per ora volontaria, sebbene sappiamo che l’obiettivo sia quello di inserire queste figure nel nuovo contratto scuola, rendendola obbligatoria.
USB ritiene sia necessario boicottare tali figure e rifiutare di ricoprire tali ruoli.
Questo provvedimento, legato ai fondi del PNRR, infatti, spinge ancora una volta la scuola verso una trasformazione del ruolo docente in quello di una professione di cura, con compiti più accuditivi che di formazione e svaluta, nell’ottica di una idea di scuola come servizio alle famiglie e non come agenzia primaria di formazione sociale, il ruolo dell’insegnante.
Ci sono molti motivi per dire con forza “No” a questi ruoli, per ora volontari. In primo luogo si tratta di un impegno oneroso pagato una miseria. Parliamo di 6-7 euro l'ora netti, dai calcoli effettuati, quando le attività funzionali all'insegnamento, come questa è, sono pagate da FIS 17,50 € (già una miseria): quindi la cosa di per sé svaluta la nostra professionalità e avalla l'idea che i salari dei lavoratori debbano restare bassi, i più bassi d’Europa.
In secondo luogo le figure così come delineate dal Ministero sono figure che spingono la sacrosanta funzione di includere i nostri studenti ancora e sempre nella direzione del baby sitting e del 'servizio alle famiglie'. Si giunge a parlare esplicitamente di 'consigliere delle famiglie', quando invece la funzione docente dovrebbe essere quella di insegnare non di accudire. L’inclusione è un processo delicato non in funzione delle esigenze più o meno corrette delle famiglie, ma in funzione del processo di insegnamento apprendimento, del diritto allo studio degli studenti e del miglior inserimento possibile di ogni giovane nel tessuto sociale. I docenti non devono e non possono essere semplicemente i supporti psicologici di ragazzi e genitori, ruolo per cui non hanno per lo più i titoli e per cui poi alla fine non vengono riconosciuti né da genitori né dai propri studenti.
Infine l'impressione su questi provvedimenti è che siano l’ennesimo tentativo di esautorare i consigli di classe dal proprio compito istituzionale, ovvero valutare in piena coscienza e libertà l’andamento scolastico dei ragazzi e decidere cosa sia meglio per loro, attivando tutte le opportune misure di supporto per ogni studente. L’impressione è che si vogliano invece creare delle figure intermedie tra la dirigenza e il consigli di classe che possano/debbano decidere del destino degli studenti in base a supposte maggiori competenze e a un rapporto privilegiato con gli studenti. Tutto questo è estremamente pericoloso.
Per questo invitiamo a boicottare questa funzione e a non dare la disponibilità a svolgere tali ruoli.
USB Scuola