Fondo Espero: Cgil-Cisl-Uil obbligano dal 2019 tutti i lavoratori/trici della scuola ad aderire.
Lo scorso 16 novembre 2023, CGIL-CISL-UIL-SNALS-GILDA e ANP hanno sottoscritto definitivamente con l’ARAN un accordo con cui si prevede che per docenti e ATA assunti/e dal 2019 scatti l’iscrizione automatica alla previdenza complementare con il meccanismo del silenzio-assenso. Docenti ed ATA assunti dall’1 settembre 2019 dovranno pagare 20 euro mensili per coprire gli arretrati, attraverso un meccanismo di retroattività dell’adesione al Fondo Espero imposto in modo truffaldino senza dare alcuna notizia ai lavoratori. Con l’introduzione dell’iscrizione al Fondo con silenzio-assenso, l’amministrazione dovrà solo fornire al momento dell’assunzione un’informativa al lavoratore sulle modalità di adesione (in che modo non è dato sapere, potrebbe accadere che semplicemente si venga indirizzati al sito del Fondo Espero). Il lavoratore da quel momento avrà nove mesi per comunicare ad Espero se intende o meno aderire, ma se non comunicherà nulla allora scatterà l’adesione automatica per silenzio-assenso, fatta salva la possibilità di esercitare il diritto di recesso entro i 30 giorni successivi alla comunicazione di adesione che riceverà da Espero.
La logica è semplice: tagliamo le pensioni pubbliche e alimentiamo le pensioni private integrative, con la connivenza di Cgil-Cisl-Uil che siedono nei consigli di amministrazione del Fondo Espero.
In parole semplici:
• il TFR sono soldi di lavoratrici e lavoratori messi da parte; quindi, devono decidere loro volontariamente come utilizzarli. Il meccanismo del silenzio-assenso è identico ad una rapina notturna che approfitta del sonno di tutta la famiglia (favorita da qualche spray) per svaligiare la casa;
• aderendo a un fondo pensione l’unica certezza è che non si riceverà più il TFR, che negli ultimi anni ha avuto una rivalutazione alta mentre ESPERO come tutti gli altri fondi negoziali ha avuto incrementi minori;
• lo stesso fondo Espero chiarisce: “Tieni inoltre in considerazione che la posizione individuale è soggetta a variazioni in conseguenza della variabilità dei rendimenti effettivamente conseguiti dalla gestione e che le prestazioni pensionistiche sono soggette a tassazione” (Nota Informativa ESPERO, 23.10.2023);
• l’adesione al Fondo espero, successivo ai trenta giorni per esprimere il recesso, è irreversibile e non è più possibile recedere.
Invitiamo tutti i lavoratori di ruolo e precari ad inondare di proteste le sedi di CGIL-CISL-UIL, SNALS, GILDA e ANP, e a disdire le deleghe a loro affidate, che mettono le mani nelle tasche dei lavoratori mentre tagliano le pensioni pubbliche e firmano contratti con aumenti salariali da fame.