Il fallimento della selezione per il TFA di sostegno
E (l’ennesima) violazione del diritto allo studio degli studenti con disabilità
Il 15 e il 16 aprile si è tenuto il concorso preselettivo del corso di specializzazione TFA di sostegno. I numeri elevatissimi dei partecipanti si conoscevano già, la gestione disorganizzata e deficitaria di moltissimi atenei lombardi, emiliani, pugliesi, calabresi, campani si sta rivelando in queste ore.
Aspiranti docenti e docenti precari denunciano una disorganizzazione ai limiti della farsa. Domande non previste dall'allegato C del DM del 30/9/11, generiche o troppo nozionistiche, prove non pervenute in alcune città (la prova era nazionale in una unica data per ogni ordine di scuola), test annullati per motivi di ordine organizzativo, regolamenti applicati in modo diverso nelle diverse università, codici a barre assegnati invece che sorteggiati, prove svolte in gruppo a fronte di un insufficiente numero di commissari addetti al controllo delle operazioni.
Di questo clima di caos e disorganizzazione fanno le spese ancora una volta i docenti, gli aspiranti tali, gli studenti, ancora una volta i più fragili, quelli con disabilità, e la scuola nel suo insieme. A guadagnarci sono le università – il test era tanto per cambiare a pagamento, fino a 200 euro per candidato, come il corso stesso, che avrà costi importanti, tra i 3000 e i 4000 euro – e quelle organizzazioni sindacali e quei ricorsifici che hanno costruito le proprie fortune sulla malagestione del MIUR.
Il numero di posti messi a bando è inoltre del tutto ridicolo, perché di gran lunga al di sotto delle cattedre in deroga concesse ogni anno e, dunque, al reale fabbisogno di docenti di sostegno. Al termine del corso si specializzeranno infatti poco meno di 15mila docenti che potranno partecipare al concorso, ma non saranno abilitati all'insegnamento, assurda anomalia prodotta dalle altrettanto assurde politiche assunzionali del MIUR.
È inaccettabile continuare a sopportare i costi della disorganizzazione e dell'incuria di un ministero che da anni non bandisce un corso abilitante e non si fa carico della formazione dei suoi docenti, continuando a precarizzarli e a pretendere che con stipendi inadeguati paghino anche una formazione che fin dalla selezione è sotto gli occhi di tutti un vero e proprio fallimento.
Occorre tornare a rivendicare la dignità di una professione essenziale, soprattutto se svolta con gli studenti con disabilità. Diventa ogni giorno più urgente prendere consapevolezza che rivendicare la dignità di ogni docente, precario o di ruolo, abilitato o no, è una battaglia di tutta la scuola statale perché i titoli quanto l'esperienza devono avere un peso.
USB Scuola si batte da sempre per questi obiettivi, per questo sciopereremo il 10 maggio anche contro pratiche lesive dei docenti e del diritto allo studio degli studenti, contro esami e corsi pensati solo per racimolare soldi.
Per una formazione gratuita, di alto livello e in servizio!
Per l'assunzione dei precari di terza fascia!
Perché gli studenti con disabilità abbiano docenti specializzati, formati e in numero sufficiente per i loro bisogni!
Il 10 maggio è sciopero!