Il generale Figliuolo blocca la campagna vaccinale del personale scolastico: così la scuola non riaprirà in sicurezza neppure a settembre
La mancanza di strategia da parte di chi ci governa è ogni giorno più evidente. La circolare del generale Figliuolo interrompe nei fatti la vaccinazione del personale scolastico. Chi non ha ancora ricevuto la prima dose dovrà aspettare che vengano vaccinate le fasce di popolazione con più di 60 anni. Solo chi ha ricevuto la prima dose completerà il ciclo vaccinale, peraltro con lo stesso vaccino che ormai è ufficialmente sconsigliato per le donne sotto i 60 anni.
Riteniamo la cosa estremamente grave, per di più nel momento in cui assistiamo all’ennesima riapertura al 50% delle scuole superiori.
L’incapacità di questa classe dirigente ha costretto la scuola a perdere nei fatti ben due anni scolastici, sta sacrificando un’intera generazione di studenti, in un ridicolo balletto di aperture, chiusure e semiaperture, legate solo alla necessità che i genitori si rechino nei posti di lavoro (per questo le scuole del primo ciclo sono state aperte per quasi tutto l’anno e le scuole del secondo sono invece rimaste chiuse o semiaperte per la gran parte del tempo). Un balletto in cui il diritto allo studio è sacrificato sull’altare di un supposto diritto alla salute che è anch’esso nei fatti vilipeso da questo e dal precedente governo.
La realtà è che i vaccini non bastano e le sanità regionali, distrutte da decenni di privatizzazioni, non riescono a reggere l’urto di una campagna vaccinale così estesa; questo è il motivo per cui gli anziani di questo paese sono ancora esposti al rischio, non certo la necessaria vaccinazione del personale scolastico. Invece, la sola soluzione che questo governo trova per la situazione assurda in cui siamo immersi, è posticipare l’immunizzazione di un luogo come la scuola, che per sua naturale conformazione è esposto al contagio - come può non esserlo se viviamo in 25-30 persone in aule spesso piccole per molte ore? Si sta nascondendo dietro la corretta priorità agli anziani, la cui vaccinazione andava a rilento, in corrispondenza alla scarsa disponibilità di Pfizer e Moderna, un problema serio, ovvero che dato il cambio di orientamento su Astrazeneca, i vaccini per i personale scolastico non ci sono?
In queste condizioni la riapertura a settembre del prossimo anno rischia nuovamente di essere una farsa e durare pochissimo. Noi siamo stanchi. Vogliamo tornare in classe, ma vogliamo farlo in sicurezza: vogliamo assunzioni, aule capienti, la riduzione del numero di studenti per classe, una campagna vaccinale veloce, omegena sul territorio nazionale ed efficace.
Vogliamo che la scuola, per una volta, sia al centro dell’agenda politica e non del chiacchiericcio mediatico.