Il Governo attacca ancora una volta la libertà di formazione e insegnamento: Valditara vuole ispezioni punitive in Toscana!
USB Scuola esprime ferma condanna per l’iniziativa del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara che ha annunciato l’avvio di ispezioni nelle scuole della Toscana in seguito a due incontri svolti durante l’orario scolastico con la relatrice speciale ONU Francesca Albanese.
Tutto è partito da un’interrogazione alla Camera del deputato di Fratelli d’Italia Alessandro Amorese, che ha contestato che la formazione scolastica non verrebbe arricchita da chi “di mestiere professa il pensiero unico”. Il parlamentare ha definito il webinar come un’iniziativa dal “sapore dell’indottrinamento senza contraddittario e senza confronto”.
Rispondiamo in maniera molto chiara alle parole di Amorese e alla scelta di Valditara di avviare le ispezioni: sulla guerra, sul riarmo, sul genocidio in Palestina noi di USB vogliamo seguire il pensiero unico, vale a dire quello per la pace, in linea con l'art.11 della nostra Costituzione, di denuncia del genocidio del popolo palestinese e di contrasto netto contro le politiche di riarmo.
La mossa del Ministro Valditara, oltre a configurarsi come un atteggiamento politico di intimidazione nei confronti di scuole, docenti e studentesse/studenti, rappresenta un chiaro tentativo di controllo ideologico degli spazi educativi pubblici.
Non si comprende quale sia l’elemento di reato concreto che giustifichi siffatte ispezioni, se non la volontà di punire idee e contenuti giudicati scomodi dal Governo. La scelta di leggere come sospette e potenzialmente criminali delle attività di approfondimento su temi di attualità internazionale è un attacco alla libertà di insegnamento e di discussione democratica nelle scuole italiane.
USB Scuola rivendica con forza che:
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la scuola è luogo di formazione critica, non di censura preventiva;
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gli insegnanti non sono funzionari di un Ministero da interrogare, ma di lavoratrici e lavoratori responsabili della formazione dei giovani;
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le studentesse e gli studenti devono poter confrontarsi con approfondimenti, pluralismo di idee e conoscenze, non con moduli di domande precensurate da uffici di governo;
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il Governo italiano deve interrompere ogni rapporto politico, economico e diplomatico con lo Stato genocida d'Israele
Questa operazione ispettiva appare un colpo di mano politico per imbavagliare dibattiti e contenuti culturalmente significativi, sotto la scusa di “verifiche ministeriali”. Ci opporremo frontalmente a ogni forma di controllo autoritario sulle pratiche didattiche e all'escalation di interventi punitivi per difendere la scuola pubblica statale come spazio di libertà, pluralismo e democrazia.