Il governo Meloni taglia sulla scuola. Rispondiamo con lo sciopero del 17 novembre
Il governo Meloni ha imboccato una strada pericolosissima. Il piano di dimensionamento della rete scolastica, previsto dalla Legge di bilancio 2023, tramite Decreto Interministeriale (Ministero dell’Istruzione e del Merito e Ministero dell’Economia e Finanze) avrà come effetti più o meno immediati l'aumento del rapporto alunni/docenti, la riduzione delle scuole, il taglio del personale.
Il governo del popolo realizza un piano che di popolare ha ben poco. Il decreto prevede, infatti, la riduzione graduale del numero delle istituzioni scolastiche per ognuno dei prossimi tre anni scolastici (2024/2025, 2025/2026, 2026/2027). Le Regioni sono particolarmente preoccupate per il numero minimo di 961 studenti richiesti per evitare accorpamenti. Numero che nel 2025 scenderà a 948 e nel 2026 a 938. Rileviamo come il piano del governo Meloni produrrà effetti devastanti su più livelli, dal numero di scuole presenti sul territorio nazionale alla qualità di insegnamento che le stesse potranno ancora offrire. Lo smembramento e l'accorpamento di plessi e sedi ha il solo scopo di realizzare un risparmio per le casse dello Stato a scapito della qualità del servizio offerto. Le conseguenze più gravi saranno pagate come al solito dai più deboli e dalle regioni del Meridione.
Il 17 novembre scioperiamo insieme a tutto il pubblico impiego per opporci al piano di dimensionamento del governo e per gridare a gran voce che la scuola pubblica statale necessita di maggiori investimenti per aumentare gli organici e migliorare lo stato in cui versano la maggior parte degli istituti del Paese!
Appuntamento il 17 novembre alle ore 10.30 a Roma presso Palazzo Vidoni.