Immissioni ATA: un granello nel deserto
È inammissibile: 10.801 posti per il personale ATA… un granello nel deserto provocato da un taglio di più di 50.000 unità!
La notizia è di oggi: il MEF ha autorizzato l'immissione in ruolo per 10.801 lavoratori ATA, compreso l'accantonamento di 507 posti per il personale in esubero delle provincie.
Il 18 agosto verranno avviate le procedure per la stipula dei contratti a tempo indeterminato per un contingente ATA così ripartito:
DSGA 216
Assistenti Amministrativi 2103
Collaboratori Scolastici 6949
Cuochi 87
Addetti alle aziende agrarie 81
Guardarobieri 49
Infermieri 19
Ancora una volta USB Scuola sottolinea che i posti messi a disposizione non sono assolutamente sufficienti a coprire le necessità delle scuole.
In pochi anni sono stati di fatto "eliminate" 50.000 unità ATA, nei vari profili professionali, rendendo impossibile in molti casi la gestione delle scuole, ed in alcuni casi addirittura l'apertura dei locali scolastici e mettendo a repentaglio la sicurezza di Alunni e Docenti e la funzionalità amministrativa.
Proprio in questi giorni stiamo assistendo alla richiamata in servizio di molti Lavoratori delle segreterie e di molti Collaboratori Scolastici che vedono nei fatti negato il diritto alle ferie.
Infatti gli organici striminziti rendono già difficoltosa la copertura dei mesi estivi, in più le scadenze legate alla formulazione dei bandi per l’oscena chiamata diretta dei Docenti hanno fatto sì che i DS, da bravi soldatini, pur di ottemperare alle direttive ministeriali, richiamassero in servizio il Personale anche nelle scuole dove era prevista dai Consigli di Istituto la chiusura per la settimana di Ferragosto.
Quando e se questi Lavoratori recupereranno il riposo dovuto è da vedere, vista la carenza organica che rende difficoltosa anche la rotazione del personale.
USB Scuola, a fianco del personale ATA, chiede che vengano riviste le dotazioni organiche delle scuole, per poter tornare ad un accettabile servizio amministrativo, di pulizia e sicurezza ed invita fin da subito i Lavoratori a non accettare lavoro straordinario o addirittura gratuito richiesto a volte da dirigenti senza scrupoli e con l'indole del padroncino, per una Scuola Pubblica, Democratica e Laica che ritorni ad essere al centro dello sviluppo culturale e sociale di questo Paese.