INIZIA LA 4 GIORNI DI BOICOTTAGGIO DEI QUIZ INVALSI - USB RICORDA AI PRESIDI CHE È VIETATO SOSTITUIRE IL PERSONALE IN SCIOPERO
Con la prima giornata di quiz alla scuola primaria, inizia oggi la 4 giorni di lotta della scuola contro i quiz invalsi. In tantissime scuole, numerosi colleghi stanno impugnando gli ordini illegittimi dei dirigenti che pretendono di imporre l'obbligatorietà della somministrazione e correzione dei quiz, sempre vantando un obbligo di legge, ma sempre senza essere in grado di citare quale sia la legge.
Per oggi è stato, tra l'altro, organizzato uno sciopero, proprio al fine di impedire lo svolgimento dei quiz. Ci giungono segnalazioni circa dirigenti che hanno sostituito il personale in sciopero, magari predisponendo in anticipo cambi d'orario e sostituzioni o adducendo la scusa che lo sciopero non impedisce di sorvegliare i ragazzi, guarda caso mentre compilano i quiz.
Con questi dirigenti ci vedremo in tribunale. Mentre loro sognano leggi inesistenti, ne esistono di reali che prevedono la condanna per attività antisindacale (art. 28 Legge 300/70), come ha riconosciuto una sentenza del Tribunale di Roma del 17 ottobre 2012 (in seguito ad un ricorso dei Cobas) che ha condannato i dirigenti per aver sostituito il personale in sciopero nei giorni dei quiz (in allegato la sentenza).
In ogni caso lo sciopero ha avuto un ottimo successo, nonostante in molti istituti non sia neanche passata la circolare (vi chiediamo di segnalarci i casi in modo da denunciare i dirigenti responsabili alla Commissione di Garanzia). In numerose scuole, a fronte di colleghi somministratori che hanno scioperato, i colleghi hanno raccolto i fondi per contribuire al costo della giornata di sciopero. Davvero una grande prova di coscienza.
Il prossimo atto sarà il 10 maggio, sempre alla primaria (poi il 14 alle medie e il 16 alle superiori). A causa della Legge antisciopero, non sarà possibile usare questo strumento il 10. Rimane comunque la non obbligatorietà. Se il dirigente emana un ordine di servizio, occorre inviare un atto di rimostranza che fa decadere l'ordine (in allegato trovate un fac-simile). Se poi il dirigente lo reitera, siamo tenuti ad ottemperare, rimanendo comunque la possibilità di ricorrere in seguito al Tribunale del Lavoro.
Siamo coscienti che già da questa prima giornata è possibile parlare di un successo della nostra lotta: l'invalsi non passa sul velluto; gli insegnanti hanno più che prima intenzione di dare battaglia contro questo strumento di distruzione della scuola pubblica; a loro si uniscono diversi genitori che tengono a casa i figli per protesta e il 16 entreranno in scena gli studenti delle superiori.