LA REGIONALIZZAZIONE SI ARRESTA SOLO CON LA LOTTA: IN DIFESA DELLA SCUOLA STATALE SCIOPERIAMO l'8 MARZO E IL 12 APRILE
Ieri pomeriggio una delegazione di USB PI Scuola Bologna ha incontrato l'assessore regionale Patrizio Bianchi, il direttore generale Francesca Bergamini e la responsabile alla Programmazione delle politiche dell’istruzione, della formazione, del lavoro e della conoscenza Morena Diazzi, per avere informazioni in merito alla pre-intesa tra Stato e Regione Emilia-Romagna sul dl della cosiddetta "autonomia differenziata".
I funzionari della Regione si sono preoccupati fin da subito di distinguere il progetto emiliano-romagnolo, presentandolo come una sorta di controcanto benigno e "soft" rispetto a quelli della Lombardia e del Veneto. Tale progetto di autonomia sarebbe infatti da intendersi come strumento per "snellire" l'apparato statale, garantendo "l'efficienza" del servizio pubblico, in nome del principio di sussidiarietà verticale.
Secondo l'assessore Bianchi, alla regione Emilia-Romagna spetterebbe il compito di garantire i livelli essenziali di prestazione, attraverso risorse non ben esplicitate, ma prevedibilmente a discapito di altre regioni "meno virtuose" o altri comparti, soprattutto visto che anche per le regioni pende il cappio del patto di stabilità. Il tutto senza modificare lo status giuridico ed economico statale dei docenti.
Oltre a ciò, gli interventi della Regione Emilia-Romagna si concretizzerebbero nell'accorpamento dei fondi per l'edilizia scolastica in un unico fondo e si andrebbe verso una maggiore integrazione tra ieFP e formazione tecnico professionale di non ben specificata finalizzazione.
Visti i non pochi dubbi in merito alla questione, i delegati hanno sottoposto all'assessore il documento di USB PI Scuola riguardante la regionalizzazione, esprimendo una netta contrarietà a tutto il progetto, pur mascherato come benefico e non secessionista come quelli delle regioni a guida Lega, ricordando la responsabilità politica che ha l'istituzione regionale quando apre a ulteriori allargamenti della autonomia differenziata a fronte di eventuali capovolgimenti elettorali nei prossimi anni. Il rischio di una potenziale atomizzazione dello stato e dello smantellamento dell'unitarietà del sistema di istruzione statale rimane per noi concreto. E pur a fronte di questo rischio e della gravità delle sue conseguenze, la Regione non esprime alcuna volontà di fermare il processo per sottoporlo alla discussione politica ampia o a eventuale consultazione popolare. Ribadiamo pertanto la nostra netta contrarietà a questo progetto in cui le differenze tra autonomia lombardo-veneta e autonomia emiliana non mutano la sostanza di un progetto politico molto pericoloso per il diritto universale all'istruzione e ribadiamo le prossime giornate di sciopero generale previste per l'8 marzo e il 12 aprile.