Libertà di parola Libertà di manifestare
Bologna :SUI FATTI DI QUESTA MATTINA ALL’ISTITUTO FIORAVANTI
Questa mattina all’Istituto Fioravanti era prevista un’assemblea sindacale indetta dall’Unione Sindacale di Base, autorizzata dal Dirigente Scolastico, sul tema dell’accorpamento tra il Fioravanti ed il Belluzzi.
All’arrivo del nostro delegato nei locali della scuola, gli studenti stavano tenendo un presidio di protesta contro la decisione dell’accorpamento. Dopo circa mezzora sono intervenute le forze dell’ordine e gli studenti hanno interrotto la protesta. Nel frattempo il nostro delegato, che attendeva di sapere in quale locale svolgere la riunione, veniva chiamato in presidenza dove veniva accusato esplicitamente dal Dirigente di aver organizzato il presidio degli studenti, vista la coincidenza tra il presidio e l’assemblea sindacale. Il nostro delegato ha chiarito che l’assemblea si svolgeva oggi perché era stata negata dal Dirigente, per diverse ragioni, in 2 precedenti occasioni e che l’USB Scuola considera la protesta degli studenti giusta e doverosa, visto che verranno privati della scuola che rappresenta il loro strumento di crescita personale e professionale, ma che non avevamo nessun merito nell’organizzazione del presidio, frutto della spontanea presa di coscienza degli studenti: Il nostro intento era quello di parlare con i lavoratori della scuola per esaminare la situazione.
Dopo essere stato identificato da un funzionario di polizia, il nostro delegato si è soffermato alcuni minuti a parlare con dei lavoratori della scuola, a quel punto il Dirigente lo invitato ad uscire, pur se questi era autorizzato a tenere un’assemblea sindacale, e ha affermato che revocava l’autorizzazione.
Il fatto appare grave, specie se si considera che oggi, presso la sede della Provincia, si terrà una conferenza stampa nel quale le autorità della provincia, dell’USP e i dirigenti delle scuole coinvolte annunceranno in grande stile il loro piano di chiusura progressiva dell’Istituto Fioravanti.
In pratica ci si accusa di essere alla base della rabbia spontanea degli studenti, ma anche se parliamo con i lavoratori (compito naturale di un sindacato) veniamo messi alla porta. Sembra evidente che l’unico intento sia quello di impedire che di questo ennesimo atto di demolizione della scuola pubblica non se ne parli ne tra gli studenti ne tra i lavoratori.
USB continuerà ad esprimere in ogni sede la propria contrarietà ad un’operazione che mina il diritto allo studio e colpisce le fasce più deboli della popolazione.
Bologna, 1 febbraio 2010