Nuovo concorso sostegno: un’altra falsa soluzione ad un problema reale
Un emendamento alla legge di bilancio attualmente in discussione prevede l’istituzione di quello che viene definito “concorso snello” per gli insegnanti di sostegno.
A parte la demagogia imperante visto che non si sa in cosa sarebbe “snello” (la procedura selettiva verrà esplicitata solamente nel bando che, ovviamente, non può essere contenuto in legge di bilancio), si resta basiti dal perseverare del governo in farse concorsuali che oggi più che mai sono estremamente dannose per la Scuola.
Con tre procedure aperte, con il concorso straordinario per il ruolo sospeso causa pandemia e l’ordinario e lo straordinario abilitante rinviati a chissà quando, la soluzione per assicurare la continuità didattica agli studenti più fragili è un altro concorso. Questo riservato agli specializzati (che hanno già affrontato un percorso altamente selettivo ed esoso per conseguire la specializzazione) che non hanno di certo bisogno di un nuovo percorso ad ostacoli. Il governo si giustifica affermando, per il tramite della Presidente Commissione Cultura Scienza e Istruzione, che “È fondamentale che sul versante del sostegno agli studenti più fragili vengano garantiti docenti preparati e adeguatamente formati”. Ma i docenti specializzati hanno già questi requisiti!
In più, si prevede che la graduatoria di questo concorso venga aggiornata ogni due anni. In sintesi, una nuova Graduatoria Permanente, in cui collocare per chissà quanti anni i docenti in attesa di quello che davvero occorre: stanziamenti reali e consistenti per l’assunzione in ruolo.
USB Scuola ribadisce ancora una volta che il precariato nella scuola si risolve con:
- uno stanziamento sostanzioso di fondi per l’assunzione in ruolo;
- un concorso per titoli e servizi riservato a chi ha svolto almeno tre annualità di insegnamento;
- la definitiva eliminazione della differenza tra organico di fatto e di diritto e la normalizzazione dell’organico in deroga all’interno degli organici ordinari;
- la riduzione significativa del numero di alunni per classe, arrivando ad un massimo di 15 nelle scuole di II grado.
È necessario inoltre prevedere un significativo aumento di docenti specializzati, ampliando i posti per i TFA e garantendo la gratuità dei corsi di specializzazione.
Infine, eliminare il vergognoso vincolo quinquennale di permanenza dei docenti neoassunti nella scuola di immissione in ruolo, che non è una garanzia di continuità ma una condanna per tanti che sono costretti a spostarsi di migliaia di chilometri senza potere neanche sperare in un ricongiungimento familiare. Un vincolo che non consente di vivere e lavorare in modo sereno.
Solamente in questo modo si apriranno regolarmente e in sicurezza le scuole ogni primo di settembre.