Povero Mario Monti, perché non si dimette da capo del Governo?
evasori, corrotti, parlamentari, docenti “conservatori”,...
per Monti siamo tutti responsabili dello sfascio
-di seguito la lettera del collega Guido De Marco da mandare a Fazio
Il presidente Monti non ci ha mai stupito, neppure domenica da Fabio Fazio con le sue risposte in stile con i Governi degli ultimi 20 anni.
Gli insulti e la diffamazione dei lavoratori pubblici e dei giovani sono la fase necessaria per far digerire alla popolazione la sottrazione di diritti, servizi, salario, la negazione di un presente decente per un futuro dignitoso.
Monti, come da copione, ha tentato di ingraziarsi gli studenti perché non ci sono stati scontri nei cortei, e allora chi erano gli “incivili” tutte le volte che la violenta repressione si è scatenata contro le manifestazioni degli studenti?
Non era sufficiente l'allusione contro gli “incivili” picchiati dalle forze del dis-ordine, ha trattato i figli della prima generazione di precari, frutto delle ventennali politiche dei sacrifici, da utili idioti al servizio di professori conservatori che per non lavorare “2 ore in più” non permettono di liberare risorse per.... le banche.
Il disegno è chiaro, in passato si sono dilapidate le risorse e ora per colpa dei “conservatori” non si possono fare “serie politiche didattiche”!
La Scuola taglieggiata, umiliata, messa sullo stesso piano degli evasori e i corrotti responsabili della sfascio del paese. Salvo che per gli evasori e i corrotti c'è sempre una via d'uscita e neppure questo “paladino delle tasse” ha voluto colpirli.
Il Presidente non è stato meno “lamentoso” nei confronti di un parlamento che lo “frena”, lo stesso parlamento che gli sta permettendo di essere Presidente del Consiglio. Non è la prima volta che il professore dell'Università privata Bocconi mostra la sua insofferenza per le istituzioni, perché non si dimette?
Il pessimo spettacolo di domenica sera ha però un altro responsabile.
Fazio, se vuole indossare le vesti di giornalista, non si può limitare a reggere il microfono, ma deve porre domande, in particolare la famosa seconda domanda:
quali conseguenze avrebbe avuto l’aumento delle ore sull’occupazione e sulla qualità della scuola? Cosa ne è stato fatto degli oltre 8 miliardi di tagli alla scuola?
Perché quei “sacrifici” non si sono trasformati in investimenti per la didattica?
Per quale motivo la “produttività” delle imprese private deve essere finanziata mentre quella dell'amministrazione pubblica si pretende facendo tagli?
Non chiediamo a Fazio di condividere le nostre posizioni, ma solo di svolgere il proprio lavoro con serietà, visto che la sua trasmissione è pagata con soldi di tutti i contribuenti.
Un po’ di dignità poi non guasterebbe.
Tutto poi è avvenuto senza alcun contraddittorio.
Questi paladini della democrazia non considerano gli italiani meritevoli di uguaglianza quindi possono parlare i ministri, i padroni, i segretari di partito, perfino i dirigenti dei sindacati collaborazionisti, ma non uno studente, un insegnante e men che meno un loro rappresentante di un sindacato di base.
Sentiamo spesso certa stampa gridare all’attacco alla libertà dell’informazione, ma questi episodi dimostrano che l’unica libertà che tali giornalisti vogliono è quella di scegliersi il “padrone”.
da inviare a raitre.chetempochefa@rai.it con la propria firma
“Quando il Primo ministro tecnico mente”
Caro Fabio Fazio,
non basta prevedere che le dichiarazioni di Monti avrebbero provocato un bel po' di polemiche. Quando qualcuno mente spudoratamente, in modo plateale, come Monti ha fatto, non si può sorridere immaginando il putiferio che seguirà. Si controbatte, si chiede un chiarimento.
Questo mi sarei aspettato, almeno da lei.
Non le risulta che la proposta del ministro Profumo era di aumentare le ore di lavoro FRONTALE dei docenti da 18 a 24?
Non 2 ore come sostenuto da Monti.
Fino a prova contrario i ministri dovrebbero conoscere le percentuali.
1) 6 ore in più rappresentano il 33% di 18 ore.
2) Di fatto, le ore in più richieste non erano 6, ma almeno il doppio perché ad ogni ora di lavoro frontale corrisponde un lavoro sommerso che è almeno pari se non maggiore.
3) Senza essere dei tecnici della scuola, è facile capire che se con un orario di 18 ore un docente ha, in media, 4 classi, con 24 ore ne avrebbe 6, il che rappresenta non un incremento del 33% ma del 50%.
4) Si continua impunemente a misurare il lavoro dei docenti in termini di presenza a scuola, come se si misurasse il lavoro degli avvocati solo con la loro presenza in tribunale, oppure degli ingegneri soltanto con la loro presenza in cantiere. Oppure il suo lavoro, caro Fabio Fazio, con la sua presenza in studio.
5) Chi può credere che un incremento di ore, classi e studenti, potrebbe migliorare la qualità della formazione? Non avendo il coraggio di risparmiare apertamente su una conquista fondamentale dello stato sociale si cerca di far passare come miglioramento un evidente taglio delle risorse disponibili. Tanto è vero che il problema è stato risolto facendo tagli su altri capitoli di spesa della scuola statale (ma non di quella delle scuole paritarie).
6) Strumentale è stato Monti nel ridurre l'opposizione sociale che cresce nel mondo della scuola soltanto alla questione delle ore.
Monti, quello che straparla sempre di crescita, ha avuto anche il coraggio di presentare come conservatore il rifiuto dei docenti di incrementare l’orario di lavoro. Un incremento che produrrebbe un importante taglio di posti di lavoro (ai precari).
Certo che c’è stata una indisponibilità dei docenti a questa stupidaggine economica. Non dico le percentuali, ma l’ABC dell’economia?
Mi aspetto diritto di replica.
Cordiali saluti"
Guido De Marco
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Docente di Economia Aziendale
ITC Lucio Lombardo Radice - Roma