Precari scuola: il governo si dimostra sempre più incompetente

Nazionale -

Il 31 marzo scadono i contratti dei docenti e del personale ATA assunti con i cosiddetti “contratti Covid”, un organico aggiuntivo che risulta invece fondamentale nel portare avanti le attività quotidiane di tutte le scuole. I lavoratori stanno già subendo danni enormi, dovuti a costanti ritardi nei pagamenti degli stipendi perché, per quanto le scuole abbiano regolarmente registrato i contratti, il ministero dell’economia tarda puntualmente ad erogare i fondi necessari. Personale che lavora e non viene retribuito per mesi, adesso non sa più nemmeno se e fino a quando potrà portare avanti il proprio lavoro. Si prevede un “contratto ponte” di un mese per poi arrivare ad una soluzione fino al termine delle attività didattiche attraverso con il nuovo Documento di Economia e Finanza, visto che nessuno dei nostri governanti ha riflettuto bene sul fatto che le attività didattiche vanno avanti anche dopo il 31 marzo. Il destino di migliaia di lavoratori è in balìa dell’incompetenza.

Intanto, su un altro piano, si continua a discutere sull’aggiornamento delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS), nate appena due anni fa e invise al ministro Bianchi che, contro il parere dei suoi sottosegretari e della maggioranza del Parlamento, ha cercato di smantellarle, di trasformarle da biennali in triennali, creando la più totale confusione nei docenti che hanno dovuto adeguarsi alle nuove regole in un tempo brevissimo e hanno rischiato di trovarsi le stesse regole cambiate alla vigilia dell’aggiornamento. Una posizione incomprensibile e irricevibile, bloccata in extremis dal Parlamento e dalla chiara paura dei partiti che sostengono il governo di ricevere uno schiaffo pesante dagli elettori.

È così che il “governo dei migliori” tratta i lavoratori dello Stato: non li retribuisce per tempo, non li rispetta, non ne valuta l’importanza.

Stiamo attendendo il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale, che non porterà buone notizie sia sul fronte economico visto che le retribuzioni del personale della scuola resteranno ancora al palo, sia sul fronte dei diritti contro i quali il governo è scagliato da tempo.

USB Scuola continua a battersi per:

  • L’assunzione immediata dei docenti precari con almeno tre annualità di servizio e predisporre un piano assunzionale concreto, non basato su concorsi che prevedono immissioni ridicole di 10.000 docenti a fronte di una necessità reale di 150.000;
  • Aumentare i contingenti attuali di almeno 30.000 unità di personale ATA con assunzioni straordinarie immediate per far fronte alle necessità strutturali;
  • Erogazione degli stipendi puntuale anche per i supplenti con contratti brevi e temporanei, costretti a lavorare mesi senza percepire nulla;
  • Un contratto collettivo che consenta il recupero della dignità economica di tutto il personale della scuola, con aumenti di almeno 300 euro per recuperare quanto perso in 20 anni di svalutazione degli stipendi, e un aumento dei diritti del personale di ruolo e precario che va equiparato totalmente nei diritti come lo è nei doveri.

Chiediamo le immediate dimissioni del ministro Bianchi, che ancora una volta dimostra il proprio astio nei confronti dei lavoratori della scuola, l’indifferenza alle problematiche concrete della Scuola Pubblica Statale e una volontà fortemente punitiva provata dal contratto integrativo sulla mobilità e l’estensione di vincoli di permanenza che nulla hanno a che vedere con la qualità della didattica e del lavoro.

Invitiamo tutti i lavoratori della scuola che sostengono le posizioni di USB Scuola a dimostrarlo concretamente alle prossime elezioni RSU, votando le liste USB Pubblico Impiego, e iscrivendosi al sindacato che giorno dopo giorno porta avanti le proprie azioni con l’unico obiettivo di migliorare le condizioni dei docenti e del personale ATA in ogni istituto.