PROSEGUE LO SCIOPERO DEGLI SCRUTINI: CONTINUA LA PROTESTA PER LA SCUOLA BENE COMUNE, CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE

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C'È CHI NON SI PIEGA E PREPARA NUOVE LOTTE

Nonostante le pressioni ed i tentativi di boicottaggio da parte di molti dirigenti scolastici, nonostante la stanchezza per 3 anni di dura mobilitazione contro i tagli, l'aumento dei carichi di lavoro e il blocco dei salari, in molte scuole del paese ieri sono stati bloccati gran parte degli scrutini. Il 14 e 15 giugno era infatti stato proclamato lo sciopero degli scrutini nella maggior parte delle regioni.

La protesta si è dispiegata in modo uniforme in alcuni territori e a macchia di leopardo in altri, ma sempre in modo compatto all'interno degli istituti; oggi ci aspettiamo altre adesioni anche nelle scuole che fino al 14 sono state sede di seggio per i referendum.


Mentre scriviamo, in diverse città l'USB Scuola sta dando visibilità alla mobilitazione interna alle scuole con “staffette” di scioperanti che raggiungono scuole significative per dar vita a comizi lampo e raccogliere testimonianze dei lavoratori che, lo ricordiamo, possono attuare lo sciopero breve per la sola durata dello scrutinio.

La conferma che si tratti di una mobilitazione efficace ci viene dalla reazione dei dirigenti delle scuole dove i numeri sono stati più significativi; già nella prima mattinata di ieri siamo infatti stati informati dei tentativi maldestri di alcuni presidi (subito rientrati, grazie al nostro intervento) di condizionare i colleghi che intendevano aderire allo sciopero e di far svolgere immediatamente gli scrutini saltati, senza il rispetto del congruo preavviso previsto dalla normativa.

La scuola non si è ancora rassegnata ad essere “l'agnello sacrificale” individuato da governi imprese e banche, insieme a tutti gli altri servizi pubblici e beni comuni, per riparare ai danni di un sistema economico e finanziario tutto votato a garantire lauti profitti per pochissimi privilegiati.

Lo sciopero di questi giorni, così come l'esito del referendum, ci confermano che esiste una base di docenti ed ATA che intende lottare in difesa del proprio posto di lavoro, dei servizi pubblici e della propria dignità. Saranno questi lavoratori che a partire da settembre si mobiliteranno e renderanno la vita sempre più difficile a chi intende privatizzare l'istruzione.     

Da parte nostra, saremo subito impegnati nella denuncia alla Commissione di Garanzia per gli scioperi nei servizi essenziali di tutte le violazioni della Legge 146 (la Legge “antisciopero”...) riscontrate in questi giorni (mancata o incompleta emanazione della circolare informativa; spostamento degli impegni per aggirare lo sciopero e altro). Faremo sentire la forza di quanti hanno aderito alla protesta per ottenere sanzioni esemplari ai danni dell'amministrazione.
 
Roma, 15 giugno 2011              USB Scuola