RdB CUB Salerno sostiene la lotta dei precari della scuola
In allegato le immagini dell'iniziativa
All’Ufficio Scolastico Provinciale di Salerno è iniziata la lotta del personale docente e ATA precari. Con i licenziamenti nella Scuola Pubblica, previsti in migliaia solo nella provincia di Salerno, si infligge un colpo mortale alla già critica economia del nostro meridione. La crisi si combatte con il lavoro e con il sostegno al reddito delle famiglie. Le RdB CUB dimostrano solidarietà e sostegno ai lavoratori in lotta.
Dopo una clamorosa e simbolica occupazione del tetto sull’edificio sede dell’ex Provveditorato, i lavoratori, dopo aver strappato un incontro in Prefettura per le ore 13,30 restaranno in presidio in attesa di incontrare il Presidente della Provincia. Al nuovo Prefetto di Salerno sarà dato mandato di rappresentare al Governo Berlusconi la richiesta di fermare tutti i licenziamenti previsti nella Scuola Pubblica Statale.
FERMARE I LICENZIAMENTI NELLA SCUOLA
ASSUNZIONE DI TUTTI I PRECARI
PER LA DIFESA, LA RIQUALIFICAZIONE E IL RILANCIO
DELLA SCUOLA PUBBLICA STATALE
Da settembre sarà avviata la più vergognosa mattanza di stato che la SCUOLA abbia mai vissuto: migliaia di docenti, personale amministrativo, tecnico ed ausiliario, che in questi anni hanno garantito il funzionamento di una già disastrata Scuola pubblica gridano con forza la loro opposizione ai tagli annunciati che vanno ad aggiungersi a quelli già operati dal precedente Governo.
Non solo il lavoro, di per sé necessario e fondamentale, ma anche e soprattutto bisogna difendere la Scuola Pubblica dal violento processo in corso di dequalificazione e smantellamento che in nome di una propagandistica “razionalizzazione della spesa” pretende di migliorare tutte le Amministrazioni Pubbliche (Scuola, Sanità, Università, Giustizia, Parastato, Ministeri, Enti Locali, etc…) licenziando, riducendo il salario e i diritti dei lavoratori costretti ad accettare esternalizzazioni, privatizzazioni, e il precariato a vità.
La crisi tocca l’economia reale e a pagare saranno come sempre i più deboli che oltre a soffrire oggi per mancanza di reddito diretto dal lavoro, dovranno affrontare le riduzioni del reddito indiretto dovute alla diminuzione forzata di welfare imposta allo stato sociale con lo smantellamento delle Funzioni Pubbliche che lo Stato attraverso gli Enti Locali deve erogare sui territori. E, inoltre, pagheranno le generazioni future che troveranno estinto il reddito differito dei loro genitori costretti a vivere con pensioni da fame.
Le lotte per il lavoro e i diritti continueranno con la determinazione di chi sta riacquistando la consapevolezza e il protagonismo conflittuale necessario a combattere l’egemonia della casta politico-sindacale che ha minato negli ultimi decenni, qualsiasi legittima pretesa di miglioramento di vita dei lavoratori e delle loro famiglie e che oggi addirittura sono messi di fronte al baratro del licenziamento.
L’unica manovra anticrisi possibile passa per il mantenimento e l’aumento del reddito da lavoro.
RITIRARE TUTTI I TAGLI SUBITO CON L’IMMISSIONE IN RUOLO DI TUTTI I PRECARI