Reggio Calabria: Lunedì 13 settembre, i precari della scuola con l'RdB/USB incontrano Scoppelliti e Talarico

Reggio Calabria -

Grazie alle mobilitazioni di queste settimane i precari della scuola con RdB/USB hanno ottenuto un incontro per il 13 Settembre con il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scoppelliti e il presidente del Consiglio, Francesco Talarico.



Il 13 apriranno le scuole e migliaia di lavoratori non avranno più il posto di lavoro e gli studenti e i genitori non avranno garantito il diritto all'istruzione sancito dalla Costituzione al Lavoro.



Il Ministero dell'Istruzione ha prima causato con i tagli, previsti dalla legge finanziaria del 2008, gettando nella disoccupazione migliaia di lavoratori specialmente in Calabria, poi come unica risposta a questa grave situazione sta stipulando degli accordi “bidoni” con le Regioni, elargendo una elemosina umiliante per i lavoratori, aggravando i problemi della scuola pubblica statale. Viene scaricata sulla Regione una situazione drammatica anche alla luce degli ulteriori tagli effettuati con la manovra finanziaria di luglio che colpisce gravemente pure i bilanci delle Regioni.



Il federalismo dei “costi standar” anche per l'istruzione, di cui discute il Governo, provocherà ulteriori tagli solo sul personale della scuola del sud, in primis la calabrese, spaccando il paese in due e forzando l'emigrazione della parte giovane e preparata dalla nostra regione.



I precari della scuola e il sindacato chiederanno un impegno del presidente della Regione e del presidente del Consiglio a non scambiare l'accordo con il Miur con una seria politica di salvaguardia della scuola pubblica, di impegnarsi ad utilizzare “tutti” i fondi a disposizione per l'assunzione con contratti nazionali della scuola di tutti i precari non in corsi fantasma ma per impiegarli nel loro naturale posto di lavoro: la scuola, come docenti e personale ATA.

L'RdB/USB sottolinea che in questo incontro, come prassi del nostro sindacato, i lavoratori avranno modo di partecipare attivamente, non come avviene invece di norma con tutti i sindacati che in questi anni hanno acconsentito e coperto lo sfascio della scuola e oggi si agitano strumentalmente.