Ridateci la presenza, in classe e alle convocazioni!
Sono in corso le prime fasi di assunzione a tempo indeterminato per il personale docente, a rilento perché solo ieri il MEF ha comunicato quanti posti saranno finanziati, ma non abbiamo ancora la ripartizione per classe di concorso, per regione e per provincia. E, naturalmente, si prepara la fase ben più sostanziosa di conferimento delle supplenze.
Anche quest’anno tutte le operazioni si svolgeranno in modalità telematica: il ministero ha predisposto un’apposita funzione per le immissioni in ruolo sul sistema Istanze On Line e un’altra verrà avviata per le supplenze. Un sistema che ha sempre creato enormi disagi e ritardi, mai tarato per i reali flussi di accesso che procedure spesso sovrapposte hanno generato.
Le operazioni di assunzione tramite piattaforma continuano a porre problemi enormi su vari livelli.
Innanzi tutto, non vi è mai certezza della trasparenza delle procedure. Quando le convocazioni si svolgono in presenza, ogni aspirante ha in mano l’elenco dei candidati che lo precedono e l’elenco delle disponibilità, da potere modificare man mano che la graduatoria scorre, avendo consapevolezza costante di quali posti sono rimasti e quali sono già terminati. Su piattaforma tutto si gioca ad occhi chiusi, sperando e pregando nella buona sorte. Quando, come nel caso della scelta della provincia per il ruolo attualmente in corso, neanche si sa quanti e dove sono i posti disponibili, è tutto molto più complesso e non lascia spazio a scelte razionali e oculate, sulle quali poi si resta pure vincolati per tre anni! Basterebbe un po’ di buona volontà per rendere le procedure informatiche più trasparenti: aggiornare, in tempo reale, l'elenco delle disponibilità con i nomi di chi ha scelto e permettere a tutti di monitorare pubblicamente sul sito le assegnazioni. Ma anche questo resta un miraggio.
Resta l’aspetto peggiore delle convocazioni online: la completa impossibilità di ogni genere di dialogo e confronto tra colleghi. Un isolamento ulteriore, dopo un anno e mezzo di didattica e organi collegiali a distanza, che peggiora la condizione di solitudine in cui si trovano i lavoratori, della scuola e non solo, e che non consente di creare quell’unità di classe lavoratrice che rivendica i propri diritti, con unico beneficio per le amministrazioni, grate della scusa per potere finalmente concludere un percorso di spaccatura interna al mondo della scuola.
USB Scuola chiede che le piattaforme vengano utilizzate esclusivamente per le procedure in situazione di emergenza sanitaria e che, una volta che questa sia finalmente terminata, si torni allo svolgimento delle convocazioni in presenza e in trasparenza!