SCUOLA: DOMANI A ROMA MANIFESTAZIONE IN DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA STATALE. 25 SETTEMBRE ASSEMBLEA NAZIONALE DEI PRECARI DI SCUOLA, UNIVERSITA' E RICERCA

Roma -

In tutta Italia i lavoratori della Scuola stanno facendo sentire la loro voce. Proprio in queste ore, i precari di Reggio Calabria con RdB/USB Scuola stanno manifestando in centinaia presso la sede del Consiglio regionale della Calabria, affinché il Consiglio si faccia carico della rovina provocata dai tagli e non spacci come soluzione l'elemosina elargita dall'accordo con il Miur.

 

Domani a Roma, alle ore 17.00, la manifestazione cittadina di protesta davanti alla Camera. RdB/USB Scuola, da sempre parte attiva e solidale con le mobilitazioni dei precari, dal 27 agosto accanto ai colleghi di Palermo nel presidio permanente sotto Montecitorio, sostenendo la necessità di trasformare l'estrema lotta individuale dei colleghi in mobilitazione organizzata e collettiva, sarà presente in piazza contro il silenzio in cui si vuol far cadere il massacro della scuola pubblica, contro un Governo che ha dimostrato di saper solo mistificare i danni provocati dalla sua nefasta politica di privatizzazione.

 

In questa occasione RdB/USB Scuola rivolgerà a tutti i precari e ai comitati della scuola l’invito a costruire insieme una Assemblea Nazionale per il prossimo 25 settembre a Roma, dalla quale lanciare il percorso di costruzione, sui posti di lavoro e territori, di una mobilitazione nazionale di Scuola, Università e Ricerca, per unire e rafforzare nella lotta tutti i precari e coloro che stanno pagando i costi di una crisi che non hanno generato. Un’Assemblea che faccia anche chiarezza rispetto alle ambiguità e complicità di Cgil Cisl e UIL, che in questi anni hanno contribuito a vario titolo allo sfascio del sistema dell’istruzione e della conoscenza e favorito nei fatti la perdita di diritti, dignità e posti di lavoro.

 

Questi i punti fermi dell’Assemblea Nazionale: contro la privatizzazione della scuola pubblica statale; per il ritiro dell'articolo 64 della finanziaria del 2008 (133 mila posti di lavoro e 8 miliardi tagliati alla scuola) e di tutti i decreti attuativi ad essa collegati (riforma della scuola primaria e secondaria); per l'immediata assunzione a tempo indeterminato di tutti i lavoratori precari sui posti vacanti e disponibili secondo l'organico precedente ai tagli del piano Tremonti/Gelmini; per il recupero degli 8 miliardi di finanziamento alla Scuola Pubblica Statale; per la reinternalizzazione dei servizi esternalizzati e la definitiva stabilizzazione degli ex-Lsu; per il ritiro dei provvedimenti della manovra del luglio 2010 contro scuola università e ricerca; per il rinnovo del contratto, il riconoscimento degli scatti di anzianità per tutto il personale e il mantenimento dell'età pensionabile delle donne a 60 anni.