Uruguay: NOI SIAMO "ESSENZIALI"!

La Solidarietà del FISE e di USB pi Scuola

in allegato comunicati del del Fenapes (Federación Nacional de Profesores de Enseñanza Secundaria del Uruguay), C.S.E.U.-PIT-CNT

Due settimane di sciopero ad agosto, manifestazioni in tutto il paese hanno costretto il Governo a fare marcia indietro su diverse rivendicazioni, eppure la lotta non si è fermata e la risposta del Governo ancora una volta è violenta. L'occupazione a Montevideo del CODICEN (il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione) è stata sgomberata il 22 settembre, con violente cariche dei militari e 12 arresti, tra studenti e insegnanti del sindacato.

Il Governo, di sinistra, alle prime mobilitazioni imponenti della Scuola dopo 7 anni, risponde con la violenza e un decreto contro il diritto di sciopero, in difesa dei “servizi essenziali” !


Andiamo in ordine:

Il movimento della scuola, gli studenti e i sindacati hanno una piattaforma chiara e definita:

aumenti salariali, aumento al 6% del PIL dei finanziamenti alla scuola pubblica.

Il 7 agosto inizia un percorso di scioperi e mobilitazioni che impongono al Governo il confronto con il sindacato della scuola, durante la trattativa fatta di diverse convocazioni e lo sciopero che proseguiva, il 24 agosto il Ministro annuncia un decreto che rende la scuola “servizio essenziale” e vieta di fatto lo sciopero agli insegnanti, un decreto definito “dittatoriale” dal sindacato. Lo stesso giorno in tutto il paese esplode la mobilitazione, oltre 50 mila presidiamo la sede del sindacato e l'occupazione di 50 centri dell'educazione.


Nel frattempo la discussione in Parlamento del Piano Finanziario quinquennale, va avanti e parte delle rivendicazioni della Scuola, grazie alla lotta organizzata, vengono approvate: non ancora il 6% ne gli aumenti salaria come li avevano chiesti i lavoratori ma pur sempre un passo in avanti.

Molto più significativo il ritiro del decreto “antisciopero” sui “servizi essenziali”.


La rivendicazione che ha ulteriormente unito i lavoratori e innalzato il livello del conflitto è stata la cancellazione del TISA -Trade in Services Agreement- l’ennesimo accordo internazionale per togliere ostacoli e regole scomode ai servizi e al commercio. Un negoziato tra 24 paesi, tra cui l'Unione Europea, che avrebbe fatto dell’Uruguay il partner privilegiato degli Usa. Le pubblicazioni di Wikileaks, che hanno smascherato le relazioni tenute segrete, ne hanno svelato il contenuto: la violazione dell'indipendenza degli stati a cui sarebbero stati imposti investimenti stranieri.


In un clima di tensione tra governo e sindacati, il Frente Amplio (la coalizione di sinistra al governo da 11 anni) ha indetto un’assemblea plenaria per discutere la posizione in merito al TISA. La votazione dei delegati ha battuto il governo: in 117 hanno votato per ritirarsi dai negoziati e solo in 22 hanno appoggiato l’Esecutivo. Lunedì 7 settembre, il governo ha annunciato che l’Uruguay avrebbe abbandonato la partecipazione ai negoziati.


Una vittoria importante per tutti, ma la lotta non si ferma, continua con l'occupazione del Codicen. La reazione del Governo conferma la necessità di mantenere alta la vigilanza da parte dei lavoratori.

Il Governo deve rispondere delle violenze della repressione che ha messo in atto, riconoscere il ruolo della Scuola Pubblica garantendo finanziamenti e salari adeguati!


La Federazione Mondiale dei Sindacati degli Insegnati (FISE) e l'USB pi Scuola, sostengono la lotta dei lavoratori della scuola e degli studenti dell'Uruguay.


NOI SIAMO ESSENZIALI !

Difendiamo la scuola pubblica statale!

In Uruguay, in Italia, in tutto il mondo!