USB Scuola - Altro che assunzioni e sicurezza: il governo regala 260 milioni alle assicurazioni private sottraendoli ai veri bisogni della scuola statale
Nel giorno in cui si chiudono le procedure per la scelta delle preferenze per le supplenze per il prossimo anno scolastico, mentre oltre 200.000 lavoratrici e lavoratori attendono da anni una stabilizzazione necessaria ai bisogni del sistema scolastico, mentre gli edifici scolastici cadono letteralmente a pezzi e il personale è ridotto all’osso e troppo spesso insufficiente, il Governo Meloni trova 260 milioni di euro, ma non per risolvere questi problemi. Li destina alle polizze sanitarie integrative private per i lavoratori della scuola.
Un milione di lavoratrici e lavoratori verranno automaticamente iscritti a fondi sanitari privati, scelti attraverso una gara europea. I dettagli delle prestazioni saranno definiti insieme ai sindacati firmatari dei contratti, ma la direzione è chiara: un altro passo verso la privatizzazione della sanità e lo smantellamento del Servizio Sanitario Nazionale.
Questa misura, mascherata da beneficio per il personale scolastico, è in realtà un gigantesco regalo alle assicurazioni, che oggi fanno affari d’oro con la sanità integrativa: raccolgono fondi, gestiscono strutture, indirizzano i pazienti e si rimborsano da sole. Tutto questo mentre i fondi vengono sottratti direttamente al funzionamento ordinario delle scuole.
Nel frattempo, per la manutenzione urgente degli edifici scolastici, il governo stanzia appena 20 milioni di euro per tutte le scuole italiane. Una cifra ridicola se paragonata alla reale necessità di mettere in sicurezza spazi dove ogni giorno studiano e lavorano milioni di persone.
Denunciamo con forza questa operazione che, sotto l'insopportabile retorica del welfare integrativo, contribuisce alla demolizione del welfare pubblico. Nei fatti, si viene a creare un sistema per cui i lavoratori smettono gradualmente di usare il servizio pubblico, diventando inconsapevoli clienti di un sistema privato che si nutre di soldi pubblici.
Le scuole non hanno bisogno di assicurazioni private, ma di stabilizzazioni, assunzioni, edilizia sicura, risorse per il funzionamento ordinario. Tutte le lavoratrici e i lavoratori hanno bisogno di un sistema sanitario pubblico che funzioni per tutte e per tutti, non di un sistema che lucra sulla salute e trasforma i diritti in servizi a pagamento.
USB Scuola dice NO a questo ennesimo attacco al sistema di istruzione statale, NO alla sanità integrativa obbligatoria pagata con i soldi della scuola.
Chiediamo l’immediato ritiro dello stanziamento per le polizze sanitarie e la sua riassegnazione alle vere urgenze del settore: stabilizzazione del personale precario, assunzioni ATA, sicurezza degli edifici, riduzione del numero di alunni per classe.