USB Scuola Emilia Romagna in difesa del diritto di sciopero

In allegato la lettera

Bologna -

USB Scuola Emilia Romagna in difesa del diritto di sciopero scrive ai Dirigenti Scolastici della provincia di Bologna e al Responsabile dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Bologna, Dott. Aiello.

Riportiamo il testo:

 

Oggetto: mancata applicazione della Legge 146/90, come modificata dalla Legge 83/2000

 

In occasione dello sciopero del personale della scuola del 15 ottobre, sono stati segnalati numerosi comportamenti illegittimi da parte di diversi Dirigenti Scolastici della provincia di Bologna.

 

Nello specifico:

1)    E’ stato messo in discussione il diritto dei lavoratori di non dichiarare le proprie intenzioni in merito alla partecipazione o meno allo sciopero. Si rammenta che tutta la normativa vigente in materia (Legge 146/90, Accordo Nazionale allegato al C.C.N.L. siglato il 3/03/1999,  per il comparto Scuola, Legge 83/2000, numerose delibere della Commissione di Garanzia) sancisce con estrema chiarezza la volontarietà della dichiarazione di adesione o di mancata adesione da parte del lavoratore.

2)    In diversi istituti la circolare interna ed il relativo avviso all’utenza circa i possibili disservizi derivanti dalla proclamazione dello sciopero sarebbe stata emanata con grave ritardo (quindi meno di 5 giorni prima dello sciopero). Ciò si configurerebbe come una palese violazione dei diritti dell’utenza e delle famiglie che non sarebbero state avvisate per tempo. Si rammenta che la comunicazione all’utenza è precisa responsabilità del Dirigente Scolastico.

3)    Ci risulta che, anziché scusarsi per i disservizi creati, alcuni Dirigenti Scolastici avrebbero addirittura reagito ponendo in essere comportamenti accusatori, minacce di “improbabili” provvedimenti disciplinari e pressioni psicologiche verso i lavoratori che legittimamente avevano esercitato il proprio diritto di astenersi dalla comunicazione relativa all’intenzione di aderire o meno allo sciopero.

Tali atti da parte di un Dirigente Scolastico prefigurerebbero l’ipotesi di “comportamento antisindacale”.

 

Ciò premesso, la scrivente Organizzazione Sindacale chiede:

Che  l’U.S.P. di Bologna emani apposita circolare indirizzata ai Dirigenti Scolastici, chiarendo che la dichiarazione di intenzione relativa ad uno sciopero da parte del lavoratore è da ritenersi esclusivamente volontaria e che qualsiasi atto volto a condizionare la libertà di scelta del lavoratore è da ritenersi illegittimo e lesivo dei diritti sanciti dalla normativa.

In mancanza di un intervento da parte dell’Ufficio Scolastico Provinciale e verificata la sussistenza dei comportamenti succitati, RdB/USB Scuola si vedrà costretta ad adire le vie legali, così come ci è stato espressamente richiesto di recente dalla stessa Commissione di Garanzia.

Vale la pena di segnalare l’assurdità di un nostro intervento volto a richiedere ad un’amministrazione dello Stato (quale è a tutti gli effetti un Istituto Scolastico) il rispetto delle leggi dello Stato stesso.

La situazione è poi tanto più grave considerando che la normativa vigente relativa al diritto di sciopero nella scuola è fortemente penalizzante per i lavoratori e non ha corrispettivi nel resto d’Europa. Appare quantomeno ingiusto che si tenti di criminalizzare lavoratori che esercitano i pochi diritti sopravvissuti.

Si resta a disposizione per qualsiasi eventuale richiesta di chiarimento.


Bologna, 19 ottobre 2010

 

 

Francesco Bonfini - Esecutivo Pubblico Impiego RdB/USB Emilia Romagna