USB Scuola: una mozione per schierarci contro il genocidio in Palestina

Nazionale -

Care colleghe e cari colleghi,

come docenti  riteniamo improrogabile esprimersi e schierarsi su ciò che continua a essere cronaca quotidiana, a cui ci impongono di assistere inermi e che costituisce un vero e proprio genocidio del popolo palestinese.

Stiamo oggi per ricominciare un nuovo anno scolastico e proseguire un percorso didattico e formativo con i nostri alunni e le nostre alunne, ma è anche il momento opportuno per esprimerci su ciò che poco distante da noi si sta compiendo, scrivendo un terribile capitolo della storia della nostra civiltà.

Stiamo assistendo a una massiccia e importante mobilitazione internazionale che sostiene la spedizione Global Sumud Flotilla, sostenuta con forza da USB e che vede la nostra partecipazione diretta con un membro del coordinamento nazionale USB Porti.

Bisogna rompere l’assedio a Gaza, rompendo il blocco degli aiuti umanitari imposto da Israele e soprattutto il silenzio dei governi che ancora accompagna questo genocidio di massa.

Pensiamo, come lavoratrici e lavoratori della scuola, che anche le istituzioni scolastiche di questo paese debbano dichiarare senza mezzi termini che non è pù accettabile la distruzione di Gaza e la morte di migliaia di palestinesi, il 30% dei quali bambini.

Chiediamo a tutti voi di condividere con colleghi e colleghe questa mozione, di portarla nei collegi docenti e di inserirla all’ordine del giorno.

In caso di necessità potete contattarci alla mail scuola@usb.it

È gradita una restituzione rispetto  alle scuole che decideranno di approvare il documento.

Rompiamo l’assedio!

 

Mozione del Collegio dei Docenti dell’Istituto (inserire il nome della scuola)

 

Mentre la Global Sumud Flotilla si dirige verso Gaza per portare aiuti umanitari alla popolazione palestinese, noi docenti non intendiamo rimanere in silenzio di fronte a ciò che lo Stato israeliano sta compiendo nella striscia di Gaza e in Cisgiordania e condanniamo

- la pulizia etnica della popolazione palestinese (si contano centinaia di migliaia di morti tra cui 18mila ragazze e ragazzi, uno ogni dieci minuti);
- la completa distruzione di oltre 500 scuole e università;
- lo sfollamento di più di due milioni di persone alle quali viene negato, oltre i diritti essenziali, anche quello all’istruzione, con l’obiettivo di cancellare la cultura del popolo palestinese.

Il piano dello Stato sionista d’Israele prevede la completa distruzione della Striscia di Gaza e la sua annessione, insieme alla zona C della Cisgiordania; l’intento di perpetrare “un plausibile genocidio”, così come è stato definito dalla Corte penale internazionale, è un'azione colonialista e razzista, contraria ai valori della nostra Costituzione.
Come docenti ci impegniamo a svolgere attività di educazione alla pace e chiediamo pertanto

- il cessate il fuoco permanente a Gaza, la fine dell’occupazione militare israeliana e del regime di apartheid in tutta la Palestina, il diritto al ritorno delle profughe e dei profughi palestinesi;
- l’interruzione di ogni collaborazione della scuola con l’industria bellica o con strutture militari, una misura indispensabile a riconoscere l’estraneità dei percorsi educativi e formativi a logiche di militarizzazione, affinché la scuola non diventi terreno fertile per la propaganda militare;
- che il governo italiano smetta di vendere armi a Israele;
- che vengano aperti corridoi umanitari;
- stop al riarmo e alle spese militari con reinvestimento dei fondi nella scuola e nella stabilizzazione dei precari.

Rompiamo l’assedio!
Palestina libera!

 

In allegato la versione stampabile che potete presentare al primo o al secondo collegio dei docenti.

USB PI Scuola