DEBITI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE VERSO I LAVORATORI DELLA SCUOLA: LO SCANDALO DELLE SUPPLENZE BREVI
Circola in rete una circolare, emanata dalla Direzione Generale per la politica finanziaria del Miur che dispone l'apertura di capitoli per il pagamento delle supplenze brevi, svolte nello scorso anno scolastico!!! Il documento fa riferimento ad una precedente nota pubblicata su NoiPA e si conclude precisando che nelle somme stanziate, oltre agli stipendi per le supplenze brevi svolte e non ancora retribuite, sono comprese le risorse per il pagamento delle ferie maturate e non godute dagli stessi supplenti brevi (e ci mancherebbe).
Precisiamo quindi che, contrariamente a quanto annunciato da alcuni sindacati, la circolare non riguarda il pagamento delle ferie ai docenti precari con contratto fino al 30 giugno 2013, per i quali la vertenza resta aperta. Nei prossimi giorni daremo indicazioni su come procedere legalmente per riavere il maltolto.
Vale la pena segnalare come la circolare da noi esaminata dichiari in oggetto che le risorse saranno disponibili fino al 19 settembre 2023: errore materiale o lapsus che indica il sogno dell'amministrazione di rimandare qualsiasi pagamento sine die?
Scherzi a parte, appare molto grave che si disponga l'azzeramento di tutte le risorse a partire dal 19 settembre 2013. Si impone un termine molto ristretto alle segreterie, impegnatissime in questi giorni nell'avvio del nuovo anno scolastico e spesso senza l'organico completo a causa anche degli accorpamenti tra istituti (che hanno fatto saltare parecchi DSGA). Cosa significa, che se le segreterie non riuscissero a completare le procedure di pagamento entro quella data i supplenti brevi non verrebbero retribuiti per il lavoro già svolto?
Negli ultimi mesi si fa un gran parlare di pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione, ma ci si riferisce sempre ai debiti dello Stato nei confronti di banche e imprese, per onorare i quali vengono addirittura emanate leggi ad hoc. Il debito dello stato verso i lavoratori (dal pagamento delle ferie non godute allo stesso stipendio) invece non pare degno di misure apposite e ci si spinge al punto di porre un assurdo aut aut per i pagamenti. Da alcuni dati, desumiamo che di debiti simili con i precari il Miur ne avrebbe per 1 miliardo e 400 milioni!
Inoltre, per questi ritardi non viene corrisposto alcun interesse a carico del Miur. Il Dottor Filisetti, con la sua circolare, ci confessa che non ha saldato i debiti contratti con i precari, ma nel suo caso non scatta l'azione di Equitalia, non arrivano interessi o pignoramenti.
Se un qualsiasi lavoratore provasse a ritardare il pagamento dell'affitto, del mutuo o di una bolletta per 4 mesi vedrebbe scatenarsi contro la più dura delle azioni legali.
Questa storia deve finire! Il primo impegno dello Stato deve essere verso i suoi lavoratori, specie verso quelli precari in quanto contrattualmente più deboli. Sono questi i debiti che vanno onorati. Un governo che non vuole ottemperare agli obblighi dello Stato nei confronti dei lavoratori può fare solo una cosa: dimettersi.
Con lo sciopero del 18 ottobre andremo a chiarire al Miur e al governo che rivogliamo tutto e che lo rivogliamo ora.