Disabili violati ed umiliati come a "Sparta"
Il testo definitivo della manovra economica 2011-2014, approvato dal governo giovedì scorso, prevede al comma 11 dell’ Art. 19 (Razionalizzazione della spesa relativa all’organizzazione scolastica) il solito riferimento, che nelle manovre finanziarie dei governi di centro-destra e centro-sinistra degli ultimi quindici anni non manca mai, al mondo della disabilità e al sostegno nelle scuole.
Ancora una volta il Ministro Tremonti, con il plauso e la piena condivisione del Ministro Gelmini, pretende di far pagare la crisi, oltre ai pensionati e ai dipendenti statali, ai disabili e alle loro famiglie.
In un solo colpo si opera un’ulteriore riduzione dell’organico dei docenti di sostegno e si procede con un azione terroristica di controllo sulla certificazione dei bambini disabili con l’aggiunta nelle commissioni certificanti di un “volontario” dell’inps.
Siamo dinanzi ad una visione razzista della disabilità e del dramma che vivono quotidianamente migliaia di famiglie, bambini affetti da patologie invalidanti dal punto di vista fisico e cognitivo abbandonati dallo stato alla solitudine quotidiana, costretti a controlli estenuanti e mortificanti che certifichino il dramma, abbandonati ed ammassati in “classi pollaio” con più alunni disabili e senza più “docenti specializzati”. Dopo la legge 133/2008 con una nuova manovra finanziaria si affrontano i nodi della complessità educativa-didattica della scuola e dell'integrazione dei diversamente abili, a testimoniare che la "formazione" dei docenti curriculari non si fonda su presupposti "pedagogici" ma su mere esigenze "economiche".
Siamo dinanzi ad un governo forte con i deboli e colluso con i forti, che ha una concezione della scuola come puro servizio in cui la disabilità è “un ingranaggio guasto” nella catena di montaggio della produzione.
Come nell’antica Sparta i deboli, gli ammalati e i fisicamente inidonei sono un problema per lo Stato, di conseguenza la scuola da luogo di integrazione e incontro delle diversità, deve trasformarsi in “centro di prima accoglienza”, luogo saturo di sofferenze che non accoglie le diversità ma le “detiene” in attesa di respingerle.
CONTRO LA MANOVRA ECONOMICA
E CONTRO IL “PORCELLUM” SINDACALE
15 LUGLIO, SCIOPERO GENERALE DEL PUBBLICO IMPIEGO.