IL CONTRATTO CHE VOGLIAMO
Il 20 dicembre verrà convocato il tavolo di contrattazione delle Funzioni Centrali, si procederà in modo serrato per arrivare velocemente alla firma del CCNL entro il 31 dicembre. Il contratto scuola è legato a doppia mandata al contratto delle Funzioni centrali, in quanto la parte normativa di quel contratto verrà traslata in tutti gli altri comparti del Pubblico Impiego, Scuola inclusa.
USB non è disposta ad accettare l’attacco ai diritti e al salario che i sindacati concertativi si apprestano ad avallare:
• I famigerati 85 euro, diventati poi 80 euro medi e lordi;
• Il diritto alla malattia, ai permessi per visite specialistiche, alle ferie, ai permessi per la Legge 104 vengono ridotti pesantemente;
• Aumentano i carichi di lavoro a parità di ore e con pochi spiccioli di aumento salariale;
• Viene rinforzato il concetto di valutazione e il potere discrezionale dei Dirigenti Scolastici in base ad un’applicazione ulteriormente peggiorativa della legge Brunetta.
Tutto questo è inaccettabile per USB Scuola, che invita tutti a revocare la delega a quei sindacati che firmeranno il contratto e a dare forza al nostro progetto che prevede:
• Un aumento reale e concreto di 300 euro;
• L’equiparazione dei diritti normativi ed economici del personale a tempo determinato a quelli del personale a tempo indeterminato;
• Il rifiuto della legge Brunetta;
• L’allargamento di tutti i diritti contrattuali e determinazione degli stessi nelle more della contrattazione collettiva nazionale per sottrarli alla discrezionalità dei presidi;
• Una formazione obbligatoria, libera e gratuita in orario di servizio;
• Il diritto di assemblea in orario di lavoro a tutte le sigle sindacali presenti in Istituto con Iscritti e/o Delegati RSU;
• L’adeguamento stipendiale al titolo richiesto per l’accesso alla professione, con particolare riferimento alle diverse figure di personale ATA e ai docenti della scuola dell’infanzia e della scuola primaria, i quali risultano ancora inquadrati come “diplomati” nonostante il titolo d’accesso già dal 2001-2002 sia la Laurea in Scienze della Formazione Primaria;
• Il rifiuto che il bonus premiale, la valutazione del merito e la chiamata diretta entrino nel contratto, destinando agli aumenti stipendiali collettivi l’intera somma nazionale prevista per il bonus premiale;
• La valutazione per intero, economica e giuridica, del servizio pre-ruolo;
• L’esplicitazione chiara ed inequivocabile che ferie, permessi congedi e aspettative, sono un diritto inalienabile del lavoratore e, pertanto, non sono soggette alla valutazione arbitraria del dirigente;
• La certezza che i vincitori del prossimo concorso a cattedra siano considerati immediatamente come lavoratori a tempo indeterminato, non soggetti al nuovo percorso di formazione in servizio (FIT);
• La definizione un dettagliato mansionario generale per il personale ATA;
• L’adeguamento degli organici ATA ai reali bisogni delle scuole tramite parametri inequivocabili e oggettivi che tengano conto del numero di alunni, della cubatura e del numero di plessi;
• L’aumento dei giorni di ferie fruibili durante il periodo di attività didattica per il personale ATA.
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