Il provveditore di Palermo si nega, in tutta Italia presidi molto partecipati.
Una giornata di mobilitazione nazionale di USB e del mondo della scuola ieri, in occasione della consegna delle 200.000 firme raccolte a sostegno della petizione in solidarietà della Prof.ssa Dell’Aria.
A Palermo il Provveditore agli studi Dott. Marco Anello ha dimostrato una totale chiusura, negandosi alla delegazione dell’USB e facendoci ricevere dalla Digos, evidenziando scarso interesse ad ascoltare la voce non solo della nostra Organizzazione, ma di tutte quelle migliaia di persone che hanno espresso la loro solidarietà.
Mentre in tutta Italia presidi riuscitissimi davanti alle prefetture vedevano la partecipazione di centinaia di persone, con punte a Napoli, Bologna, Milano, Torino, Firenze e Catania, il provveditore di Palermo concedeva alla delegazione dell’USB solo di depositare le firme al protocollo ed effettuare foto (ma non video) della consegna.
Ancora una volta il provveditore di Palermo dimostra assenza di dialogo e una raffigurazione distorta del “potere”: un dirigente dello Stato deve rispondere del suo operato ai cittadini italiani ed essere pronto ad accogliere le critiche che gli stessi gli pongono.
I partecipatissimi presidi di ieri ci dimostrano ancora una volta come tutta la società civile stia percependo il clima irrespirabile che aleggia nelle scuole, dove libertà di insegnamento e libera formazione dell’individuo sono sotto attacco da parte di un potere arrogante e tracotante, che fa della censura e del machismo istituzionale la sua natura più volgare.
USB sarà in presidio oggi al Quirinale per la consegna delle 200.000 firme al Presidente della Repubblica, e proseguirà con altre iniziative nei prossimi giorni, fino al ritiro della sanzione alla Prof.ssa Dell’Aria e al ripristino della vera legalità nelle scuole: il rispetto della Costituzione e della libertà di insegnamento, apprendimento e libera espressione.
Chiediamo fin da subito, sulla base dell’atteggiamento mostrato dal Dott. Marco Anello, le dimissioni del Provveditore di Palermo, ribadendo che la prima caratteristica di un dirigente dello Stato deve essere capacità di ascolto e confronto.