LA BUONA SCUOLA DI RENZI È QUELLA PRIVATA, LA NOSTRA É IN LOTTA PER LA DIGNITÀ DI TUTTI

Nazionale -

Con il DDL del 12 marzo del 2015 il Governo Renzi intende portare definitivamente a termine il processo di regionalizzazione e di privatizzazione della scuola pubblica italiana, avviato negli anni '90.


Il Governo ha intenzione di ridurre il numero, crescente nell'ultimo decennio (oltre 200 mila), di alunni delle scuole statali concedendo un bonus fiscale alle famiglie che potranno permettersi di iscrivere i propri figli alle scuole private, anziché in quelle pubbliche.


Con l'appalto ai privati -“bisognosi” di finanziamenti pubblici- dei progetti per l'alternanza scuola-lavoro, gli studenti degli istituti superiori saranno ulteriormente sottomessi alle esigenze delle imprese private alla disperata ricerca di mera manodopera a basso costo e precaria.


La tanto sbandierata stabilizzazione di massa dei lavoratori precari della scuola (argomento di propaganda governativa, trasmesso a reti unificate, a partire da luglio 2014) non include il personale ATA ed i docenti di seconda e terza fascia d'istituto. L'immissione in ruolo degli stessi docenti inseriti nelle graduatorie ad esaurimento sarebbe, in ogni caso, limitata alla disponibilità dei posti. Non c'è, in pratica, alcuna garanzia di svuotamento delle GAE. Non c'è un posto di lavoro in più, anzi vengono confermati tutti i tagli della Gelmini!


Vogliono di fatto estendere il contratto “a tutele crescenti” del Jobs Act al comparto scuola. Lo stesso docente precario, infatti, non potrà più superare i 36 mesi di contratti a termine, finiti i quali rimarrà disoccupato, in attesa di un fantomatico superamento dell'ennesimo concorso.


Il dirigente scolastico diventa il padrone della scuola e della vita dei docenti potrà scegliere i docenti da albi regionali che sostituiranno le attuali graduatorie. La nomina sarebbe di tre anni con gravissime conseguenze anche sulla mobilità e sui trasferimenti del personale di ruolo. Il dirigente diventerebbe il loro fiduciario, il loro “capò” su cui poter esercitare ogni tipo di pressione, sia per quanto riguarda la didattica, che per le assunzioni: questa è la loro meritocrazia.


Siamo davanti alla completa trasformazione “genetica” della scuola pubblica: ridotta ad un cortile di casa di imprese, fondazioni bancarie, sette religiose e di tutti quei soggetti responsabili della grave crisi economica che sta distruggendo salari e milioni di posti di lavoro e ci sta portando alla guerra.


Per studiare, per lavorare nella scuola abbiamo fatto tanti sacrifici, non lasceremo mano libera a chi vuole cacciare i figli dei lavoratori dalla scuola pubblica statale.


USB non ha Governi amici ed apre il confronto con i sindacati indipendenti per rilanciare



LA MOBILITAZIONE UNITARIA

CONTRO LA BUONA SCUOLA, PER I DIRITTI E

PER LA DIFESA DELLE LIBERTA' DEMOCRATICHE.