La sicurezza non fa rima con lo sfruttamento né con la privatizzazione. Si muore in fabbrica, si rischia e si muore anche a Scuola.
Prato 2013, Barletta 2011 stragi di lavoratrici e lavoratori, uccisi dallo sfruttamento che non guarda il colore della pelle: italiane a Barletta, cinesi a Pistoia.
Non guarda il genere e nemmeno l'età.
Ora si giustifica tutto con la crisi e si chiudono troppo spesso gli occhi davanti alle condizioni di vita e di lavoro che conduciamo tutti i giorni, succede ovunque nel nostro paese: alla scuola di San Giuliano e le sue 26 vittime, alla Casa dello Studente a L'Aquila, a Rivoli- Torino con la vita spezzata di Vito Scafidi.
Ogni giorno, 9 milioni di persone, tra studenti e lavoratori, entrano nelle scuole e vi trascorrono buona parte della giornata e della loro vita. Condizione essenziale sarebbe che le strutture che li ospitano fossero sicure ed invece si registrano incidenti più o meno gravi, segnali preoccupanti che annunciano tragedie.
Solo biennio 2008-2009:
Ardea, 9 aprile 2008. Naro (Agrigento) 16 dicembre 2008, Biella 20 dicembre 2008, Bolzano, 15 Gennaio 2009
.. Roma , Napoli, Bari...
Cagliari, 29 Novembre 2013
(ANSA) Tragedia sfiorata al Liceo “Dettori”. In un'aula al pian terreno è crollata parte del soffitto. Un'insegnante e due studenti sono rimasti feriti in modo non grave. Sul posto 118 e Vigili del fuoco. La scuola è stata chiusa: ora si dovrà verificare se anche nelle altre classi vi sia pericolo di crolli.
E cosa fa il Governo del “FARE”?
La corsa campestre delle scuole per i fondi.. e mutui con la BCE
Nell'estate, il ministro Carrozza ha firmato il decreto che assegna alle Regioni 150 milioni previsti per interventi urgenti per la riqualificazione e la messa in sicurezza delle scuole, soprattutto per il rischio amianto. Diventeranno (speriamo) 450 con l'intervento dell'INAIL nel triennio 2014-2016!
15 giorni per la presentazione dei progetti da parte di Comuni e Province e alle Regioni sono arrivati più di 3600 richieste per un totale di 950 milioni di euro.
I soldi stanziati basteranno a coprire un decimo dell'emergenza.
Una goccia nel mare in tempesta. È sempre la stessa storia, nel 2007 la Protezione Civile disse che ci volevano 13 miliardi per risanare la situazione, hanno stanziato 1,9 miliardi e spesi ancor meno. Nelle Regioni del sud non hanno speso neppure i fondi europei, in meno d'un anno provano ad impegnare 500 milioni che altrimenti torneranno nelle casse della UE... e in futuro perché l'Europa dovrebbe stanziare ancora soldi se l'Italia NON ne ha bisogno?
Decreto Scuola: ma quale “inversione di rotta”!
Legalizza l'insicurezza!
stanziamenti irrisori, 40 milioni l'anno per l'ammortamento dei mutui che indebitano ulteriormente le Regioni con la BCE;
rinvio al 31/12/2015 la messa a norma antincendio di tutte le Scuole;
è dato mandato al Ministero dell'Interno di modificare, con Decreto, la normativa vigente che regola i parametri di sicurezza del numero degli studenti in ogni classe, già pericolosamente aumentato con la Riforma Gelmini;
un altro biennio di dimensionamento delle istituzioni scolastiche, fattore estremamente negativo. L'accorpamento delle istituzioni scolastiche, infatti, aggrava la situazione di pericolo per l'aumento della difficoltà di controllo e manutenzione di scuole con fino ad 8/10 plessi disseminati nel territorio, con un unico Dirigente Scolastico e soprattutto UN SOLO Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza.
Non si può continuare a sostenere, in modo criminale, che le scuole come le fabbriche, essendo tutti a rischio, allora è accettabile lasciarli nelle condizioni deprecabili in cui si trovano.
PER LA CIVILTA’ DELLA SCUOLA VALE ANCORA ESSERE IN EUROPA, O BASTANO LA MONETA, LE BANCHE, LE FINANZE, I MERCATI ?