Usb all'INVALSI: al presidio di ieri l'incontro con il dott.Ricci, il Responsabile Nazionale della Valutazione
Usb al presidio del 16 maggio contro i quiz Invalsi, tra il verde del Tuscolo, incontra il Responsabile Nazionale della Valutazione, il dott.Ricci
e ottiene la disponibilità la partecipare ad una Tavola Rotonda pubblica sulle questioni poste da lavoratori, studenti e genitori sull'operato dell'INVALSI
Il luogo non era tra i più adatti per una manifestazione, la distanza della Villa dagli ingressi ben vigilati era troppa per far sentire i nostri slogan, le letture, i commenti fino agli uffici.
E certo deve essere stata una sorpresa per gli addetti dell'Invalsi trovarsi davanti, in quel lontano e appartato luogo, un gruppo di insegnanti e ATA.
Deve essere stato l'arrivo della porchetta e del vino a fare la differenza, il segno inequivocabile della serena determinazione a non muoversi dal presidio. Un incontro inatteso da tutte e due le parti.
Il dott. Ricci con molta disponibilità si è presentato direttamente e, seppure le condizioni del tempo andavano peggiorando, il colloquio è andato oltre la semplice esposizione delle nostre rivendicazioni immediate e si è protratto per più di mezzora.
Stiamo montando il video che abbiamo girato e nei prossimi giorni metteremo a disposizione di tutti.
Lo scopo della nostra “visita” ai signori INVALSI era chiaro:
la scuola non è quella immagine che loro e il MIUR stanno propinando, una maggioranza d'accordo con “il valore e la necessità” di valutare “gli apprendimenti” degli studenti e una minoranza di “fannulloni” che non vogliono farsi valutare per paura di essere smascherati!
la loro opera diviene uno strumento di coercizione e controllo sociale, nell'attuale contesto economico-sociale, con riferimento diretto alle direttive europee alla valutazione delle “performance” proprio di istruzione, sanità e giustizia nel contesto della politica dell'ABBATTIMENTO della spesa pubblica a favore di una privatizzazione selvaggia
non esiste un uso “per la scuola” dei loro calcoli ma solo la prospettiva della definizione di un meccanismo fatto di : tagli governativi– favoritismi dirigenziali giustificati da queste “valutazioni” – licenziamenti per i lavoratori
la presunta “validità didattica” dei test fuori da qualsiasi contestualizzazione
In una convinta esposizione delle proprie ragioni il dott.Ricci ha ripetuto concetti già noti e che aveva tra l'altro già espresso in una intervista rilasciata proprio ieri.
Un giudizio estremamente positivo ci sentiamo di darlo per la franca ammissione che la loro attività non ha solamente un valore “tecnico” e non solo in quanto tale va valutata.
Quando però abbiamo fatto notare che ci sono migliaia di Collegi Docenti che esprimono la loro contrarietà alle prove o che nelle scuole “pur di dare ragione all'INVALSI” i Dirigenti stanno violando sistematicamente la libertà di insegnamento, le norme contrattuali e lo Statuto dei Lavoratori arrivando a sostituire i docenti scioperanti: il dott. Ricci ha alzato le spalle rimandando al Ministero tali problematiche.
Di nuovo il “contesto” in cui si svolgono le prove non sembra essere un problema di cui tener conto!
Da sottolineare la loro preoccupazione/rimprovero per gli episodi (probabilmente sempre più vasti) di questionari “truccati” che vanificano il risultato finale delle prove.
Il comportamento di taluni (sembra siano sempre di più) docenti e studenti di non prendere sul “serio” questi test sarebbe determinato dalla “paura” della verifica (sic!)
Abbiamo ribadito che non può esserci “valutazione” nel ricatto e che un vero lavoro sulla scuola non può non tenere conto dello sfascio in cui versa la scuola e dal vero coinvolgimento dei docenti a cui non si può solo chiedere di lavorare gratuitamente per l'INVALSI e il Governo.
Sulla ripetizione delle prove saltate o l'addestramento che viene organizzato nelle scuole il dott. Ricci ha detto che non sono attività indicate né suggerite dall'INVALSI, confermando quanto andiamo spiegando a colleghi e soprattutto Dirigenti che pur di dimostrare di essere tra i “bravi” ci fanno fare un lavoro inutile e dannoso come non svolgere il proprio programma di studi per dedicare tempo ai quiz.
A conclusione abbiamo preso l'impegno a mandare all'INVALSI un rapporto sui casi che i colleghi ci stanno segnalando di violazioni, angherie che stanno subendo a causa delle prove INVALSI.
Alla nostra proposta di organizzare uno o più momenti di dibattito pubblico sulle prove e gli “effetti” che hanno sulla scuola, il dott. Ricci ha dato la disponibilità a partecipare e a confrontarsi anche con chi ha opinioni diverse: “il sale del dibattito”.
Non possiamo che condividere!