USB SCUOLA, GIÙ LE MANI DAI NOSTRI STUDENTI

Nazionale -

COMUNICATO STAMPA

 

USB SCUOLA, GIÙ LE MANI DAI NOSTRI STUDENTI

 

Garantire le libertà individuali e collettive, unificare le lotte

 

 

 La Confederazione USB e l’USB Scuola solidarizzano con gli studenti, che questa mattina a Roma hanno deciso di dire no all’antidemocratico divieto a manifestare del Sindaco Alemanno per rivendicare legittimamente un presente degno di essere vissuto in un paese civile.

 

 

La pacifica manifestazione, a cui in centinaia stavano partecipando nei pressi della Stazione Tiburtina, si è trasformata in una caccia all'uomo con violente cariche contro dei giovanissimi a volto scoperto, trattati così come “invasori” della loro stessa città ed ai quali, ancora adesso, viene impedito di lasciare la stazione se non passando attraverso una identificazione di massa.

 

Mentre il Sindaco e molti politicanti vogliono far credere che tale divieto sia conseguenza degli scontri del 15 ottobre scorso, gli studenti oggi ci stanno ricordando tutti i tentativi di limitare il diritto di manifestare attuati da questa amministrazione capitolina, come il Protocollo del 2009 sottoscritto dai “sindacati amici”. 

 

Gli studenti, proprio nel giorno in cui si riunisce a Cannes il G20 e tanti sono scesi in piazza contro i diktat ed i ricatti della BCE, ci stanno dicendo che loro non hanno nessun debito da pagare.

L’USB Scuola dice a politici e forze dell’ordine: giù le mani dai nostri studenti.


USB chiede dunque a tutte le istituzioni ed alle forze democratiche di impedire questo sfregio alla Costituzione, intervenendo per una soluzione positiva in rispetto delle libertà individuali e collettive di manifestare e di semplice movimento. USB fa inoltre appello agli studenti ed ai lavoratori tutti ad unificare le lotte per l'affermazione dei principi di libertà e giustizia sociale.

Anche per questo, il 2 dicembre USB sarà di nuovo nelle piazze con il terzo sciopero generale del Pubblico e del Privato, dei giovani e delle donne, dei precari e dei lavoratori a tempo indeterminato.

 

 

Roma, 3 novembre 2011