Valditara vuole dibattiti con la par condicio, USB Scuola vuole una scuola che sia dalla parte giusta e si ribelli
Valditara procede nella sua azione di repressione nelle scuole, intimando ai dirigenti scolastici dibattiti caratterizzati dalla par condicio. Dopo aver vietato il convegno del Cestes “la scuola non si arruola”, continua l’opera opera di smantellamento della libertà di insegnamento stabilendo su cosa e come devono avvenire gli incontri pubblici nelle scuole. Ormai il governo Meloni sembra dedicarsi solo alla scuola, una fissazione che nell’ultimo mese ha visto aumentare l’attività di censura su un dibattito che finalmente ha rianimato il corpo della scuola, quello su educazione alla pace, rifiuto della guerra, antisionismo e genocidio. Al ministro fa paura l’alleanza tra studenti e lavoratori su questi temi, la sua formazione neogentiliana gli fa percepire il pericolo che il dibattito nelle scuole apra una conflittualità sulla struttura gerarchica della scuola e sulla funzione degli organi collegiali.
Il ministro ha paura che le scuole ritornino ad essere luogo di dibattito politico e valoriale, che svolgano la loro funzione di formazione di un corpo studentesco autonomo e critico, che la scuola dell’autonomia gestionale diventi scuola dell’autonomia di lavoratori e lavoratrici rispetto una mutazione burocratica e gerarchica che non è più accettabile.
Anche per questi motivi saremo al fianco degli studenti nella giornata del 14 novembre, con l'assemblea pubblica "giù le mani dalla scuola", durante la quale affronteremo il gravissimo episodio di censura nei confronti del CESTES, che ha anche dato spinta alla petizione che è ancora possibile firmare al link https://c.org/HS79LLt5d7
Aspettiamo tutte le lavoratrici e i lavoratori il 28 novembre allo sciopero generale per rivendicare il nostro diritto ad una scuola democratica e fondata sulla libertà di insegnamento e apprendimento.