EMILIA ROMAGNA: OLTRE OGNI PREVISIONE L'ADESIONE AL PRIMO GIORNO DI SCIOPERO DEGLI SCRUTINI

Bologna -

Mentre scriviamo questo comunicato continuano a pervenire notizie di scuole che hanno bloccato gli scrutini, in parte delle classi o completamente, e siamo solo al primo dei 2 giorni di sciopero.



Ci risultano bloccati gli scrutini in più della metà delle scuole superiori di Bologna e provincia, alle quali si aggiungono diverse scuole medie, nonché l’adesione di alcune scuole primarie. Pur non dovendo espletare scrutini, abbiamo notizia di lavoratori in sciopero perfino in diverse scuole materne.



Questi dati rendono ancor più positiva la valutazione fatta nei giorni scorsi, quando avevamo avuto notizia dell’adesione allo sciopero, proclamato da RdB, Cobas, USI e altre sigle del sindacalismo di base, dei lavoratori degli istituti superiori Aldini, Aldrovandi, Belluzzi, Copernico, Luxemburg, Sabin, Fantini, Serpieri, Alberghetti, Innocenzo da Imola, Malpighi, Keynes, Mattei, Salvemini, Montessori, delle scuole medie Rodari Jussi e Pepoli.



Dalla provincia di Modena ci comunicano l’adesione dei lavoratori degli istituti Selmi, Venturi, Cattaneo/Deledda, Corni, Pico di Mirandola, Barozzi, Wiligelmo, Ferrari, Fermi, Corbelli, Vinci, Baggi, Muratori, San Carlo, Tassoni, Levi, Vallari, Fanti, Morandi, Elsa Morante, Corbelli, delle Scuole medie di Marano sul Panaro.



Da Reggio Emilia sono giunte solo le prime rilevazioni che comunque ci dicono di altissime adesioni allo Scaruffi e al Pascal, mentre sicuramente domani sciopereranno i lavoratori degli istituti Cattaneo, Lombardini e Filippo Re.



Oltre all’adesione allo sciopero, ci sono state diverse manifestazioni come a Bologna, dove un gruppo di lavoratori precari è salito sulla Torre degli Asinelli, esponendo uno striscione con scritto “NO AI TAGLI” e a Modena dove gli scioperanti si sono ritrovati in presidio davanti ad uno degli istituti coinvolti nella protesta.



Siamo ancora in attesa delle notizie relative alle altre province.



Nel frattempo esprimiamo forte soddisfazione, visto che da 22 anni non si realizzava uno sciopero degli scrutini; una forma di protesta molto efficace perché permette di bloccare il lavoro anche con lo sciopero di un solo lavoratore per consiglio di classe. Un’efficacia spesso negata agli scioperi “convenzionali” a causa della vergognosa legge anti-sciopero che affligge i lavoratori da 20 anni.



La notizia è ancora più interessante se consideriamo che, timorosi delle conseguenze, sindacati collaborazionisti hanno tentato di boicottare lo sciopero diffondendo circolari a dirigenti e lavoratori. Abbiamo poi assistito alla reazione scomposta di molti dirigenti che hanno minacciato assurde ritorsioni e non hanno rispettato le norme della stessa legge anti-sciopero, ritardando o non emanando le circolari che davano notizia dello sciopero.



Contro questi atti abbiamo mandato lettere agli Uffici Scolastici Regionali e alla Commissione di Garanzia perché vengano presi provvedimenti. Ci chiediamo se questa volta il Direttore dell’USR Emilia Romagna Limina sarà attento al rispetto della normativa. Stiamo raccogliendo tutte le segnalazioni di irregolarità per procedere in giudizio per comportamento antisindacale.

Questi 2 giorni di sciopero assumono un’importanza fondamentale nella lotta contro la privatizzazione della scuola pubblica che porta al licenziamento in massa di centinaia di migliaia di precari, all’aumento dei carichi di lavoro per il personale di ruolo e alla negazione del diritto allo studio. E’ un segnale molto forte anche in vista dell’opposizione alla manovra finanziaria che usa i lavoratori pubblici come “bancomat” per mantenere i profitti di banche e imprese, scaricando i costi della crisi sui più deboli. I più deboli però oggi hanno cominciato a ribellarsi e d’ora in avanti le proteste saranno sempre più forti a partire dallo sciopero del pubblico impiego del 14 giugno.

 

 

 

 

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8 giugno 2010 - Il Bologna

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Scuola. Adesione massiccia alla protesta dei sindacati autonomi in provincia
Scrutini bloccati in 15 istituti. Coinvolti cinquecento docenti
In mattinata i Cobas calano dalla torre Asinelli un megastriscione di 20 mt."No ai tagli"
di Diego Costa

Bologna - Prima di tutto spieghiamone i motivi: contro i tagli dissennati, per una scuola "di" e "per" tutti, per un settore istruzione che non preveda la censura, anzi, stimoli al confronto; per il diritto a istruirsi in modo qualificato negli anni a venire; per il riconoscimento di quegli insegnanti precari che da anni aspettano che un loro diritto venga rispettato e al contrario vengono, di fatto cancellati. Per questo e per molte altre rivendicazioni (come il no al bloccodel salario), in quindici istituti della città scatta il blocco degli scrutini. Un'astensione che coinvolge circa 500 insegnanti di ogni ordine e grado e riguarda tremila studenti di ogni età (circa 130 classi). Una protesta 'forte', temuta dalle sigle sindacali confederali non tanto per i motivi che hanno portato alla sua proclamazione, quanto per il timore che potesse portare a uno scollamento tra il personale della scuola che vi aderirà e le famiglie degli studenti coinvolti.
Ma il blocco è andato via via montando, come un'onda anomala: nei numeri prima di tutto. Così la protesta proclamata da Cobas, Orsa, Rdb-Cub, Unicobas, Usi Ait scuola sembra contagiare molti altri. Cosa auspicata dal coordinamento delle scuole superiori di Bologna e provincia che infatti in un comunicato scrive: «Al momento risultano in sciopero quindici scuole superiori della provincia su 32. Ma ci aspettiamo ulteriori adesioni. In media, nei due giorni di sciopero, più del 90% degli scrutini previsti nelle scuole coinvolte (in 10 scuole la percentuale di blocco sarà pari al 100%) non verrà effettuato e subirà un rinvio fino a 5 giorni». La normativa impedisce tale blocco per le classi il cui esito finale dipenderà da esami (terze e quinte dei Professionali e delle quinte di Licei e Tecnici). Attualmente si sono costituiti Comitati di sciopero con relative casse di solidarietà (per ovviare alle trattenute relative allo sciopero) nei seguenti istituti: Aldini, Aldrovandi, Itis-Belluzzi, Copernico, Rosa Luxemburg, Sabin, Serpieri, A.Moro, Rodari ?ussi S.Lazzaro, Medie Pepoli, Alberghetti di Imola, Innocenzo da Imola, Ipsia di Crevalcore, Keynes di Castelmaggiore, Mattei di S. Lazzaro, Salvemini di Casalecchio e Montessori di Porretta. Analoga protesta sta riguardando il Modenese. Contemporaneamente al blocco i Cobas della scuola ieri mattina sono saliti sulla torre Asinelli per dare vita a una protesta pubblica ad effetto: calando uno striscione di 20 metri: "No ai tagli". E non occorre commentare.


8 giugno 2010 - La Gazzetta di Modena

Riuscito il blocco degli scrutini
Colletta tra docenti per i colleghi in sciopero
di SAVERIO CIOCE

Modena - No, non sono affatto una piccola minoranza. Da ieri la protesta dei precari della scuola, dei 400 che saranno licenziati tra pochi giorni, è anche la protesta di una parte molto più grande dei docenti modenesi.
Lo sciopero degli scrutini è riuscito bloccando le valutazioni nella grande maggioranza degli istituti superiori modenesi. In tante scuole sono stati gli insegnanti di ruolo, quelli col posto garantito e magari iscritti a un sindacato, che si sono tassati per risarcire i colleghi in sciopero.
La scomunica dei sindacati confederali e dello Snals, che avevano affisso l’invito a boicottare la protesta, non è stato raccolto.
Anzi, i docenti hanno motivato l’adesione alla protesta a cui non erano direttamente coinvolti, per protestare contro lo stato di crisi a cui è stata condannata la scuola e la professione dell’insegnamento.
«Sono iscritto da sempre alla Cgil e sono rappresentante sindacale qui a scuola - dice Marino Bocchi, docente al Deledda - Ma questo non toglie che ci sia un forte ritardo da parte anche della Cgil- scuola nel capire e sostenere le ragioni della protesta. Oggi si tagliano a casaccio ore, insegnamenti e insegnanti per fare cassa. Domani quale preparazione avranno gli studenti che escono di qui? Come affronteranno il lavoro?»
Gli organizzatori dello sciopero sono soddisfatti. «Ringraziamo pubblicamente i colleghi che ci hanno aiutato - dice Fabiana Stefanoni, portavoce del Coordinamento Precari - Le adesioni sono state superiori alle aspettative, molto al di sopra delle 500 firme di colleghi che avevano sottoscritto il nostro documento. E’ arrivato l’appoggio da associazioni di genitori, da sindacati di base come RdB, Cobas e Gilda. Siamo i più forti in Italia».
Peccato che per salvare la scuola bisogna fare anche questo. Noi la nostra parte la faremo sino in fondo. Sinora tutti i partiti hanno fatto a gara nel tagliare fondi alla scuola pubblica e privatizzarla: dal Pdl al Pd, dalla Lega a Rifondazione Comunista».
Prende le distanze dalla protesta l’assessore all’Istruzione della Provincia, Elena Malaguti: «Condivido profondamente le motivazioni della protesta degli insegnanti - ha spiegato - Temo però che bloccare gli scrutini non sia la modalità più appropriata». Stesso leit motiv del responsabile provinciale del Ministero dell’Istruzione, Gino Malaguti: «A rimetterci per i ritardi sono gli alunni e le famiglie».
«Scolari e genitori penalizzati? Noi li conosciamo bene - spiegano Beatrice Esposito e Sergio Leodi, insegnanti in appoggio a ragazzi disabili - I posti di sostegno sono stati tagliati, e ci saranno più alunni a carico di meno insegnanti. Peggio: i precari lasciati a casa ripiegheranno su questo settore utilizzando la doppia abilitazione. Una guerra tra poveri».
Per tutti i 400 precari lasciati a casa si apre poi un’altro dramma. Come pagare l’affitto per mantenere casa a Modena se l’anno prossimo non arriverà l’incarico?


8 giugno 2010 - City

Scuola, blitz dei docenti precari sull’asinelli

Bologna - "No ai tagli": è lo striscione che i bolognesi hanno visto srotolare dalla sommità della torre degli Asinelli ieri mattina per mano del Coordinamento precari della scuola, in sciopero degli scrutini proclamato da Cobas, Orsa, Rdb-Cub, Unicobas, Usi Ait scuola. "Sono oltre 500 i docenti che lo sostengono - hanno spiegato i sindacati - perché non possono accettare in silenzio gli ennesimi provvedimenti che tagliano il futuro di altri 41mila lavoratori". Le scuole toccate dallo sciopero sono: Aldini, Adrovandi, Belluzzi, Copernico, Luxemburg, Sabin, Serpieri, Aldo Moro, Rodari Jussi di S.Lazzaro, Medie Pepoli, Alberghetti di Imola, Innocenzo da Imola, Ipsia di Crevalcore, Keynes di Castel Maggiore, Mattei di San Lazzaro, Salvemini di Casalecchio, Montessori di Porretta.


8 giugno 2010 - Corriere di Bologna

Scrutini, il fronte della protesta: 500 prof incrociano le braccia

Bologna - Blocco degli scrutini, ieri e oggi, in 15 scuole superiori su 32, tra Bologna e provincia. Oltre 500 i docenti coinvolti, circa 130 le classi in stand-by per gli esiti finali che riguardano più di 3 mila studenti. È la protesta decisa dai coordinamenti precari e scuole superiori e dai sindacati di base Cobas, Orsa, Rdb-Cub, Unicobas e Usi Ait scuola per manifestare contro i tagli «dissennati» alla scuola pubblica, «contro ogni bavaglio», per «il diritto all'istruzione di qualità delle future generazioni», «contro il licenziamento dei precari». Ieri mattina blitz dei precari sotto le Torri. Uno striscione di 20 metri con la scritta «No ai tagli» è stato srotolato dalla sommità degli Asinelli. «Oltre 500 docenti si legge nel volantino distribuito hanno deciso di sospendere le valutazioni per due giorni perché non possono accettare in silenzio gli ennesimi provvedimenti che tagliano il futuro di oltre 41 mila lavoratori (25 mila insegnanti e 15 mila personale non docente) e che mirano allo smantellamento della scuola pubblica statale». Dal luogo «simbolo della nostra città continua il volantino lanciamo un appello: la scuola è un bene comune che va difeso insieme». Un drappello di precari e Cobas, in strada, spiega con un megafono le ragioni della protesta, mentre altri striscioni vengono srotolati alla base delle Torri. Intanto in molte scuole parte lo sciopero degli scrutini. Per il blocco è sufficiente l'adesione di un solo insegnante per consiglio di classe. È successo alle Aldini, alle Aldrovandi, al Belluzzi, al Copernico e al Luxemburg, al Sabin, al Serpieri e all'Ipsia di Crevalcore, al Keynes di Castel Maggiore e al Mattei di San Lazzaro, al Salvemini di Casalecchio e al Montessori di Porretta, ma anche alle medie Rodari Jussi di San Lazzaro, alle Pepoli di Bologna e alle Innocenzo da Imola di Imola. Al Sabin sono saltati sette scrutini, altrettanti sono previsti oggi. «Li riconvochiamo entro cinque giorni spiega la preside Alessandra Francucci , finiremo sabato invece che giovedì». Al Mattei di San Lazzaro stop a quattro scrutini, fatti salvi quelli delle quinte (come in tutte le altre scuole). «Metà dei docenti ha firmato per coprire la trattenuta in busta paga di chi sciopera, è uno spirito di solidarietà forte», spiega Francesca Bergamaschi, docente di francese, precaria da 10 anni. «Le classi non scrutinate scarrellano di qualche giorno, non ci sono grossi problemi organizzativi», commenta la preside Maria Luisa Quintabà. «Questa mattina è stato tutto regolare assicura la preside del Fermi Elviana Amati speriamo di continuare così, altrimenti salta tutto, la consegna delle schede per i sospesi e l'avvio dei corsi di recupero previsto per lunedì. Questa protesta è un'arma a doppio taglio».


7 giugno 2010 - Ansa

Scuola: verso ultima campanella tra scioperi e proteste
Al via blocco scrutini, contro manovra sindacati sul piede di guerra

ROMA - Una fine d'anno scolastico molto calda per la scuola italiana. E non certo dal punto di vista climatico. Mentre per gli studenti è cominciato il conto alla rovescia per l'ultima campanella (questa è l'ultima settimana di lezioni), i sindacati del settore sono, infatti, in piena fibrillazione. Ai tagli di risorse e personale già lamentati da mesi, si aggiungono ora gli interventi previsti nella manovra economica che, nonostante le rassicurazioni del Premier e del ministro Gelmini ("non tocchiamo scuola, sanità e pensioni"), avranno pesanti conseguenze sugli stipendi del personale scolastico. I sindacati hanno organizzato un nutrito pacchetto di proteste, muovendosi, tuttavia, in ordine sparso. Cobas, Cub e movimenti dei precari hanno deciso lo sciopero degli scrutini a scacchiera. L'avvio oggi (e si proseguirà domani) in Emilia-Romagna, Calabria e provincia di Trento. Il 10-11 giugno toccherà a Marche, Puglia e Veneto; l'11-12 giugno a Sardegna e Umbria; il 14-15 giugno blocco degli scrutini in Piemonte, Lombardia, Liguria, Valle d'Aosta, Friuli VeneziaGiulia, Toscana, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia e Provincia di Bolzano. Gli scioperi saranno accompagnati da manifestazioni davanti al Ministero della Pubblica istruzione (il 14 giugno) e agli Uffici scolastici provinciali e regionali. Sabato prossimo, 12 giugno, la Cgil sarà in piazza a Roma con i segretari generali della Funzione pubblica e della Flc. E il sindacato di corso d'Italia ha pure in cantiere uno sciopero nazionale per la fine di giugno. La settimana prossima, il 15 giugno, è in calendario una manifestazione indetta da Cisl-Scuola, Uil-Scuola e Snals. A loro potrebbe unirsi anche la Gilda che sta pure pensando a un programma di mobilitazione che durerà per tutto il prossimo anno scolastico. L'obiettivo, condiviso da tutti, è quello di riuscire a strappare qualche significativa correzione della manovra in fase di conversione in legge. Un segnale di apertura va registrato da parte del ministro Brunetta che, in un'intervista, ha osservato che il Parlamento potrà cambiare la manovra con "modifiche all'insegna dell'equità" come per la scuola e le pensioni: "la credibilità internazionale ne uscirebbe rafforzata e la gente capirebbe di più".

SCUOLA: PRECARI BOLOGNA SROTOLANO SLOGAN 'NO TAGLI' DA TORRE

(ANSA) - BOLOGNA, 7 GIU - 'No ai taglì. Questo il contenuto di uno striscione srotolato dalla sommità della Torre degli Asinelli, simbolo di Bologna, dal Coordinamento precari della scuola del capoluogo emiliano. Oltre a quelli saliti in cima, una ventina di manifestanti si è ritrovata anche sotto le due torri con bandiere dei Cobas e un cartellino attaccato alle magliette con la scritta: 'Chi lo rivedrà a settembre?', riferito alla situazione della scuola dopo i tagli annunciati. I manifestanti sono in sciopero degli scrutini. Gli autori del blitz hanno poi steso sotto le Due torri un altro grande striscione che ha occupato quasi tutto il piazzale a fianco della statua di San Petronio, con scritto in blu: 'Difendiamo la scuola pubblicà. I precari hanno spiegato, con un megafono, le motivazioni dell'azione e dello sciopero per oggi e domani, proclamato da Cobas, Orsa, Rdb-Cub, Unicobas, Usi Ait scuola. «Sono oltre 500 i docenti di Bologna e provincia che lo sostengono perchè non possono accettare in silenzio gli ennesimi provvedimenti che tagliano il futuro di altri 41 mila lavoratori». Un'agitazione che «bloccherà gli scrutini di oltre 130 classi, coinvolgendo più di 3.000 studenti». Le scuole toccate dallo sciopero, hanno scritto in una nota, sono Aldini, Adrovandi, Belluzzi, Copernico, Luxemburg, Sabin, Serpieri, Aldo Moro, Rodari Jussi di S.Lazzaro, Medie Pepoli, Alberghetti di Imola, Innocenzo da Imola, Ipsia di Crevalcore, Keynes di Castel Maggiore, Mattei di San Lazzaro, Salvemini di Casalecchio, Montessori di Porretta. La protesta è terminata verso le 12, mentre lo striscione dalla torre era stato ritirato mezz'ora prima.

SCUOLA: MILANO; 14 E 15/6 SCIOPERO SCRUTINI E PRESIDIO
ANCHE SLAI COBAS ADERISCE A INIZIATIVA PRECARI CONTRO TAGLI

(ANSA) - MILANO, 7 GIU - Per suggellare i due giorni di sciopero degli scrutini nelle scuole di Milano e della Lombardia, il Coordinamento dei docenti precari 3 Ottobre ha lanciato un presidio per il 15 giugno, dalle 10, davanti alla sede dell'Ufficio scolastico provinciale del capoluogo lombardo. Proprio dai coordinamenti dei lavoratori precari è partita l'idea di bloccare gli scrutini contro i tagli alla scuola e la riforma dei cicli scolastici del ministro Gelmini. Un'inziativa, che coinvolgerà gli istituti della regione il 14 e 15 giugno e a cui hanno aderito diverse sigle sindacali. In quei due giorni, in Lombardia, si dovrebbero infatti fermare, oltre ai precari, anche i professori e il personale tecnico-amministrativo della Cub, Cobas, Rdb, Usiait e, solo a Milano e per una sola ora di sciopero, Flc-Cgil. A questi si è aggiunta anche la Slai Cobas. «Basta un solo professore che manchi all'appello per bloccare lo scrutinio - hanno spiegato i promotori dello sciopero -. È un'iniziativa di lotta contro la mannaia dei tagli, veri licenziamenti di massa, che solo in Lombardia colpiranno 2.760 docenti, di cui 1.600 solo nelle scuole superiori lombarde». Slai Cobas ha anche lanciato oggi un appello in particolare alle lavoratrici «colpite due volte - ha detto Giovanna Milazzo, delegata Slai Cobas - in quanto lavoratrici e in quanto mamme, penalizzate quindi dalla riduzione della disponibilità del tempo pieno e dalla carenza di asili nido».


7 giugno 2010 - La Tecnica della Scuola

Sciopero scrutini: in Emilia adesioni al di là delle attese
di Reginaldo Palermo

Gridano vittoria Cobas e Comitati dei precari: in questa prima giornata lo sciopero pare aver avuto un buon successo, anche perchè basta un docente in sciopero per provocare il rinvio di uno scrutinio. Nei prossimi giorni lo sciopero riguarderà anche altre Regioni. L'Emilia potrebbe funzionare da volano. Stando alle prime notizie (parziali e relative solo ad alcune province) sembra proprio che lo sciopero degli scrutini indetto da Cobas, CUB e altri sindacati di base stia raccogliendo adesioni significative. Certo, in generale le percentuali sono modeste (d’altronde lo stesso sciopero Flc-Cgil del marzo scorso non era andato molto al di là del 10% di adesioni), ma questa volta i disagi sono consistenti perché è sufficiente che un docente di un consiglio di classe sia in sciopero per bloccare un intero scrutinio; e quindi bastano poche unità di scioperanti in ogni scuola per creare il caos. In provincia di Modena, per esempio, sono diverse decine le scuole in cui i consigli di classe dovranno essere riconvocati a partire dal 9 giugno, con inevitabili ripercussioni su tutti gli adempimenti successivi (esposizione dei tabelloni con i risultati e così via). A Bologna Cobas e Comitato Precari hanno issato uno striscione di 20 metri sulla Torre degli Asinelli: "No ai tagli" era lo slogan, breve ma certamente efficace. In difficoltà i sindacati confederali (Flc in particolare) che da diverse settimane vanno ripetendo che lo sciopero degli scrutini è del tutto inutile e inefficace: sta di fatto che in Emilia-Romagna si stanno astenendo dal lavoro anche iscritti a Cgil, Cisl e Uil mentre Gilda-Unams ha deciso all’ultimo momento di dare il via libera ai propri iscritti. Già da questa mattina nei forum dei precari sono iniziate a circolare le prime notizie sulle adesioni che sono ovunque numerose. Ma, è bene precisarlo, gli scrutini rinviati non sono necessariamente proporzionali alle adesioni allo sciopero; per fare un esempio: un insegnante di educazione fisica in sciopero può provocare il rinvio di 8-10 scrutini, mentre un insegnante di lettere nella secondari di primo grado non va al di là delle 2-3 classi. In Emilia e in Calabria lo sciopero prosegue nella giornata dell’8 giugno. In questa settimana la protesta coinvolgerà anche Veneto, Marche, Umbria, Puglia e Sardegna; in tutte le altre regioni se ne parlerà a nei giorni 14 e 15: ma è molto probabile che il successo dell’Emilia possa funzionare da volano. Grazie ad una manovra finanziaria che penalizza pesantemente i lavoratori della scuola, uno sciopero che pareva limitato al personale precario si sta di fatto trasformando in una protesta che, nei prossimi giorni, potrebbe assumere una dimensione inaspettata. Con qualche problema per i sindacati confederali che, per molteplici motivi, avevano deciso di stare a guardare senza farsi coinvolgere più di tanto.


7 giugno 2010 - Repubblica.it

Lo striscione dei precari della scuola srotolato dalla torre degli Asinelli
Bandiere dei Cobas e il cartellino: "Chi lo rivedrà a settembre?"
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Bologna - 'No ai tagli'. Questo il contenuto di uno striscione srotolato dalla sommità della torre degli Asinelli, dal Coordinamento precari della scuola del capoluogo emiliano. Oltre a quelli saliti in cima, una ventina di manifestanti si è ritrovata anche sotto le due torri con bandiere dei Cobas e un cartellino attaccato alle magliette con la scritta: 'Chi lo rivedra' a settembre?', riferito alla situazione della scuola dopo i tagli annunciati. I manifestanti sono in sciopero degli scrutini. Gli autori del blitz hanno poi steso sotto le Due torri un altro grande striscione che ha occupato quasi tutto il piazzale a fianco della statua di San Petronio, con scritto in blu: 'Difendiamo la scuola pubblica'. I precari hanno spiegato, con un megafono, le motivazioni dell'azione e dello sciopero per oggi e domani, proclamato da Cobas, Orsa, Rdb-Cub, Unicobas, Usi Ait scuola. "Sono oltre 500 i docenti di Bologna e provincia che lo sostengono perché non possono accettare in silenzio gli ennesimi provvedimenti che tagliano il futuro di altri 41 mila lavoratori". Un'agitazione che "bloccherà gli scrutini di oltre 130 classi, coinvolgendo più di 3.000 studenti". Le scuole toccate dallo sciopero, hanno scritto in una nota, sono Aldini, Adrovandi, Belluzzi, Copernico, Luxemburg, Sabin, Serpieri, Aldo Moro, Rodari Jussi di S.Lazzaro, Medie Pepoli, Alberghetti di Imola, Innocenzo da Imola, Ipsia di Crevalcore, Keynes di Castel Maggiore, Mattei di San Lazzaro, Salvemini di Casalecchio, Montessori di Porretta. La protesta è terminata verso le 12, mentre lo striscione dalla torre era stato ritirato mezz'ora prima.